Custodire l’infanzia

Come favorire la promozione del benessere e la protezione integrale dei bambini e degli adolescenti? Intervista a Viviana Carlevaris Colonnetti, psicologa psicoterapeuta, specialista in violenza sui minori, cocuratrice del volume “Custodire l’infanzia”, Città Nuova editrice
Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

A 30 anni dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, il 20 Novembre 2019giornata mondiale del bambino, il libro “Custodire l’infanzia” ed. Città Nuova. viene presentato all’Ambasciata italiana presso la Santa Sede. Abbiamo intervistato  Viviana Carlevaris Colonnetti, psicologa psicoterapeuta, specialista in violenza sui minori, coautrice del testo.

Qual è il quadro generale della violenza sui minori nel mondo?
Pur essendo sempre esistito, il fenomeno sta venendo fuori soprattutto adesso grazie a una diffusa sensibilizzazione. Un quarto degli adulti è stato vittima di violenza fisica da bambino; 1 donna su 5 e 1 uomo su 13 ha subito abusi sessuali nell’infanzia; nel mondo vengono compiuti 200.000 omicidi all’anno di persone tra 10 e 29 anni. Le cifre tuttavia non sono rappresentative perché pochissimi arrivaimg-20191014-wa0014no a sporgere denuncia e spesso la vittima impiega anni per riuscire a parlare.

Quali forme può assumere la violenza sui minori?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre la violenza fisica, vi è l’abuso sessuale (incesto, stupro, palpeggiamento, lo sfruttamento sessuale cioè la prostituzione, pornografia infantile o pedopornografica, pedofilia, turismo sessuale, ecc.); la violenza psicologica (ricatti affettivi, indifferenza, rifiuto, isolamento, denigrazione e sva­lutazioni). Abbiamo inoltre la violenza assistita (quando un minore assiste all’atto di violenza o ne percepisce gli effetti), la negligenza e altre forme di cure inappropriate da parte dei genitori. Invece, tra i coetanei, sono frequenti il bullismo, il cyberbullismo e il sexting (la diffusione di immagini o di video di contenuto sessuale). È anche frequente lo stalking (gli atti persecutori). In ogni caso è difficile distinguere i confini in maniera netta, per esempio un abuso sessuale è di solito accompagnato da violenza fisica e psicologica e così via.

Quali sono i fattori di rischio per un minore?
Quanto più il minore è vulnerabile, più aumenta il rischio di violenza. Alcuni indicatori di vulnerabilità sono l’età e il sesso, il livello di sviluppo socio-economico, i modelli sociali e culturali della famiglia e della propria comunità, il livello d’istruzione. Esistono gruppi sociali che sono più a rischio di altri, come le minoranze, i bambini di strada, i minori disabili. Ci sono anche dei fattori di protezione che possono tutelare i minori dalla violenza, come la presenza di genitori responsabili e consapevoli, la costruzione di vincoli forti e profondi tra i genitori e i figli. Protegge anche un’educazione senza metodi violenti.

Occorre lavorare sull’integrità dei minori perché diventino persone solide ad esempio, aiutarli a sviluppare alcune abilità, come la resilienza, a riconoscere le proprie emozioni e imparare a gestirle; occorre lavorare anche sull’assertività perché i ragazzi possano esprimere quello che sentono attraverso il dialogo e non il conflitto… tutto questo li fa meno vulnerabili. In questo senso, la partecipazione a gruppi sani, come il progetto Up2me, offre un importante supporto alla formazione e alla crescita dei ragazzi. Si educano i minori sin dalla pubertà alla conoscenza e al rispetto della propria persona e del proprio corpo al fine di favorire la crescita di una capacità decisionale consapevole e di una gestione delle proprie emozioni, prevenendo in questo modo dipendenze, violazioni e abusi (info: up2me.afnonlus.org).

Quali sono gli aspetti salienti del libro “Custodire l’infanzia”, edito da Città Nuova, di cui sei coautrice e curatrice insieme a Carina Rossa?
Il contenuto di questo volume è frutto del lavoro della Commissione Centrale per la Promozione del Benessere e la Tutela dei Minori del Movimento dei Focolari (cobetu@focolare.org) iniziato nel 2013. È un libro scritto a “quattro mani” con il contributo delle diverse discipline che operano nel campo della protezione dei minori. Infatti si affrontano aspetti medici, pedagogici, psicologici, legali, gli accordi internazionali sui diritti dell’infanzia. È già stato pubblicato in spagnolo e in portoghese, a breve esce anche in italiano con Città Nuova editrice in collaborazione con AFN onlus che ha sostenuto e creduto nella validità di questo strumento a supporto di quanti lavorano a contatto coi minori. Ogni capitolo ha un approfondimento tematico e una scheda, con sintesi dei concetti principali e domande per riflettere e valutare a livello di gruppo o di comunità. Infine, un Manuale Pratico raggruppa le buone prassi per lavorare con minori, ad esempio come rapportarsi con i bambini e ragazzi, con la loro famiglia, con la comunità, cosa tenere presente quando si organizzano le attività con minori. La novità di questo libro è l’approccio alla tematica da una prospettiva interdisciplinare e la praticità.

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