Cosa serve “Per un’etica del volontariato”

Venerdì 4 marzo alle 17.30 a Roma, presso l'aula magna della Lumsa, si terrà la presentazione del libro "Per un'etica del volontariato". Presenti, tra gli altri, il prefetto della comunicazione del Vaticano, Dario Viganò, e l'ambasciatore Giovanni Ferri
basilica san pietro

Si terrà a Roma, venerdì 4 marzo alle 17.30, presso l'Aula Magna della Libera Università degli Studi Maria SS. Assunta (LUMSA), Borgo S. Angelo 13, la presentazione in anteprima nazionale del libro “Per un’etica del volontariato” (Edizioni Studium).

 

Saranno presenti, oltre agli autori, Francesco Bonini, rettore dell'Università LUMSA, Mons. Dario Viganò, prefetto della Comunicazione della Santa Sede, Daniele Mancini, ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Giovanni Ferri, prorettore della LUMSA, Giovanni Battista Sgritta, emerito di Sociologia presso l'Università La Sapienza, l'onorevole Renzo Carella,  il senatoreStefano De Lillo e il sottosegretario di Stato alla Difesa Domenico Rossi.

 

L’opera si propone di analizzare il fenomeno del volontariato sociale, che in Italia coinvolge oltre sei milioni di persone, con circa quattro milioni che svolgono tale attività in maniera organizzata, sotto differenti prospettive.

 

Gli autori hanno provato a delineare i lineamenti di un’etica del volontariato sia nella prospettiva cristiana che nelle visione laica, ad analizzare la natura del rapporto asimmetrico fra volontario ed assistito,  a tracciare i lineamenti di una pedagogia del volontariato in quanto bene per la collettività, a definire la coscienza politica del volontario, a definire un identikit di chi si mette a disposizione degli altri e a quantificare la diffusione del volontariato in Italia.

 

“Scopo del volume è quello di essere un importante punto di riferimento per i volontari e le associazioni che si dedicano all'altro, decidendo di impegnarsi in maniera attiva e cristiana per chi ha bisogno. Un manuale per comprendere un mondo sempre più animato da persone di buona volontà, che cercano di riparare con senso di giustizia alle iniquità di una società che tende a essere disumanizzata e in cui il bisogno non è solo di tipo materiale, ma riguarda sempre più gli affetti e le relazioni umane”, ha spiegato Giuseppe Chinnici, Presidente della Fondazione Ozanam.

 

“Fare il bene può non essere la cosa più semplice del mondo. Ecco perché è molto importante capire il senso e le motivazioni di chi vuole farsi carico dei bisogni delle persone. Non sono sufficienti lo slancio altruistico, la dedizione personale, il disinteresse se queste prerogative non si coniugano con la competenza, l'informazione – conclude il Chinnici – la conoscenza delle metodologie di intervento e una certa apertura culturale e sicuramente una coscienza politica”.

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