Cooperative e manovra finanziaria

All’assise delle Acli, gli interventi del card. Bertone, del ministro Sacconi e di Andrea Olivero a proposito delle annunciate misure governative
olivero

Nel corso della seconda giornata del 44° Incontro nazionale di studi delle Acli, che si sta tenendo al Centro Mariapoli di Castelgandolfo, stamani sono intervenuti il segretario di Stato vaticano e il ministro Sacconi. Dopo aver tracciato un ampio affresco di quanto dice la Dottrina sociale della Chiesa a proposito del lavoro, e aver ricordato la recente enciclica papale Caritas in veritate, il card. Bertone si è così espresso a proposito degli annunciati provvedimenti governativi: «Mi sembra che il mondo virtuoso delle cooperative, un mondo da apprezzare e che in tempi di crisi ha dato segni straordinari di lavoro e solidarietà, meriti un trattamento migliore di quello che gli é stato riservato nella recente manovra economica».

 

Gli ha risposto pochi minuti dopo, dallo stesso palco, il ministro del Welfare Sacconi: «Abbiamo ulteriormente riordinato e credo definitivamente il prelievo fiscale per le società cooperative. Nella consapevolezza che ci sono le cooperative a prevalente scopo mutualistico ed altre che questa prevalenza non la hanno, che hanno caratteristiche merceologiche diverse tra di loro. Rimane una significativa differenza con le altre forme societarie, perché riconosciamo la valenza, come fa anche la Costituzione, e l’importanza della forma cooperativa».

 

Il presidente della Acli, Andrea Olivero, ha così chiosato, riprendendo una sensibilità fortemente condivisa da molte associazioni e numerosi movimenti del mondo cattolico: «Non condividiamo la parte della manovra che prevede la riduzione dei vantaggi fiscali per le cooperative. Vengono colpiti ingiustamente proprio quei soggetti che tanto hanno fatto non solo per l’occupazione, ma anche e soprattutto per generare socialità e coesione. Colpire l’evasione fiscale diventa un obiettivo tanto più significativo se insieme si fa comprendere che i benefici andranno a vantaggio appunto di chi ha fatto la propria parte, di quella fetta di società che ha tenuto insieme competizione e cooperazione, economia e responsabilità sociale».

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