Congo, le inondazioni fanno 44 morti

Tragico inizio d'anno nella Repubblica Democratica del Congo. Le inondazioni colpscono duramente la capitale Kinshasa in un contesto pòotico già difficile
AP Photo/John Bompengo

, Un lutto di due giorni è stato decretato dal governo congolese per tre giorni, in memoria delle vittime delle inondazioni mortali della notte del 3 al 4 gennaio. La capitale ha subito forti piogge nei giorni scorsi. Secondo Dominique Weloli, ministro provinciale per gli Affari sociali, la pioggia caduta nella notte tra il 3 e il 4 gennaio ha causato numerosi morti nei comuni di Ngaliema, Bandalungwa, Barumbu, Limete e Selembao. «Non ci sono state solo inondazioni, ma anche frane e il crollo di alcune case», ha detto il ministro, che ha anche riferito di «due o tre bambini annegati» tra le vittime.

Quasi 5.100 abitazioni sono state inondate, 192 case sono crollate o sono state distrutte, diverse migliaia di persone sono rimaste senza casa e si sono trasferite in famiglie ospitanti in attesa che i livelli dell’acqua diminuissero. Questa situazione risulta soprattutto nei quartieri dove sono costruite le case più fragili, sia in aree pericolose dal punto di vista idrico che in pianure alluvionali, ad esempio sui fondi dei burroni.

La capitale della RDC sta in effetti vivendo un «problema di urbanismo», come ha riconosciuto il ministro della Sanità provinciale. La cattiva gestione dei rifiuti, il deficit della pulizia delle grondaie e dei fiumi, le costruzioni anarchiche senza tener conto delle rigide regole dell’urbanizzazione sono, secondo gli specialisti, alla base dell’aggravamento della situazione ad ogni pioggia consistente.

Di fronte alla ripetizione di questo fenomeno nella capitale, il governatore della città ha anche annunciato la demolizione nei prossimi giorni di quelle che considera «costruzioni pericolose».

Il Congo e più precisamente la capitale Kinshasa hanno fatto scalpore dall’inizio dell’anno. Il paese non si è ancora ripreso dal massacro compiuto dalla polizia contro la maggioranza dei cattolici cristiani che hanno sfidato il divieto delle proteste il 31 dicembre. Così il Paese è di nuovo di fronte all’ennesima grave crisi.

 

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