Fuori commercio saponi e detersivi nocivi

Dal 7 giugno scorso finalmente è arrivato lo stop da parte dell’Ue all’utilizzo dei cosiddetti Edc, gli Endocrine disrupting chemicals, sostanze chimiche che provocano malattie anche gravi come diabete, obesità e problemi cardiovascolari

Ogni giorno entriamo in contatto con sostanze chimiche nocive contenute in prodotti che manipoliamo senza accorgercene. L’unione europea, per salvaguardare la nostra salute, ha deciso quindi di mettere fuori uso i cosiddetti Edc, gli Endocrine disrupting chemicals, ossia sostanze chimiche nocive al sistema ormonale dell’uomo. Questi prodotti chimici sono spesso contenuti in saponi e detersivi, detergenti per la casa, spray antizanzare, shampoo e bagnoschiuma.

Gli Edc provocano malattie anche gravi come diabete, obesità e problemi cardiovascolari. Dal 7 giugno scorso finalmente è arrivato lo stop del loro uso da parte della Commissione europea che ha sottolineato che queste sostanze dovranno essere eliminate da tutti i prodotti in commercio nell’Ue.

D’ora in poi quindi le aziende dovranno mettere in commercio articoli più sicuri, che rispettano la salute dell’uomo, attenendosi alle linee guida dettate dalla Commissione Ue. Inoltre, l’Agenzia europea delle sostanze chimiche, valuterà i prodotti in commercio su suolo europeo.

Come dicevamo, le malattie più comuni che possono essere causate dall’assunzione di Edc sono il diabete e diverse malattie cardiovascolari. Danno problemi anche alla tiroide e possono causare l’induzione di uno sviluppo sessuale precoce (pubertà anticipata).

Gli Edc si trovano ovunque ed esistono in varie forme, tra i più noti ci sono: il bisfenolo A (anche noto come Bpa, usato fino al 2010 per produrre biberon), i parabeni (usati in creme e cosmetici, smalti per unghie), il disinfettante triclosano, gli ftalani.

«Possiamo rintracciare gli Edc in molti disinfettanti – afferma Amalia Gastaldelli, ricercatrice dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa – ma anche in prodotti per l’igiene umana come shampoo e bagnoschiuma: in questo caso li assumiamo tramite i pori della pelle. Ma talvolta si ritrovano anche in alcuni tipi di plastica: ad esempio lo sono gli ftalati contenuti nelle bottigliette d’acqua. Ma gli interferenti possono anche essere ingeriti, inalati o assunti per contatto».

Quali rimedi?

Ecco alcune semplici ma preziose regole. Innanzitutto sarebbe utile lavare bene frutta e verdura perché in agricoltura spesso si usano pesticidi. Poi è buona prassi non cucinare con la plastica, perché il calore favorisce il rilascio degli interferenti. Altra regola è quella di far aerare bene i locali dopo aver usato gli insetticidi (consiglio per i vivai). Ultima osservazione è quella di leggere bene le etichette dei prodotti ed evitare quelli con sostanze che già conosciamo come nocive. In commercio esistono già infiniti prodotti naturali: cambiamo quindi i nostri stili di vita.

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