Clemente Riva, maestro del dialogo

Col suo illuminato ed equilibrato giudizio, col suo impegno nel dialogo ecumenico, e con la promozione del pensiero di Antonio Rosmini, il religioso è stato un vero artefice di pace e di carità intellettuale.
Clemente Riva (Associazione culturale Clemente Riva)

In questo 2022 ricordiamo e celebriamo i cento anni dalla nascita di mons. Clemente Riva, “vescovo del dialogo” e religioso rosminiano. Di uomini di Chiesa come lui, oggi ce ne sarebbe più che mai bisogno se pensiamo agli orrori della guerra in Ucraina. Sul solco del Concilio Vaticano II, Riva concepiva il dialogo come un’arte, un processo difficile ma instancabile, una strada necessaria per giungere alla chiarezza delle idee, alla conoscenza reciproca e alla collaborazione: per giungere alla pace.

Nato a Medolago, nel bergamasco, il 5 giugno del 1922, Riva ha legato il suo nome all’apostolato della carità sociale e culturale, e soprattutto all’impegno per il dialogo ecumenico e interreligioso. In particolare, organizzò insieme a Elio Toaff, allora Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma, la storica visita di Giovanni Paolo II alla Sinagoga della capitale (13 aprile 1986), la prima in assoluto di un pontefice in un luogo di culto ebraico.

Inoltre, come religioso e studioso rosminiano, s’impegnò con tutte le proprie forze nella promozione del pensiero filosofico e religioso di Antonio Rosmini, fondatore dell’Istituto della Carità, riportandolo al centro del dibattito culturale italiano ed europeo del post-Concilio dopo la severa condanna ottocentesca del Sant’Uffizio relativa a quaranta Proposizioni tratte dalle sue opere (la più famosa è Le cinque piaghe della Santa Chiesa).

Grazie soprattutto a mons. Riva, oggi Antonio Rosmini, grande amico di Alessandro Manzoni, è riconosciuto come una delle più importanti figure del pensiero cristiano e della Chiesa cattolica nell’Ottocento. La sua beatificazione avvenne nel 2007, dopo la morte di Riva avvenuta il 30 marzo del 1999.

Ordinato sacerdote nel 1951, uomo colto e di profonda spiritualità, dal 1975 al 1998 Riva fu vescovo ausiliare di Roma per il settore sud, un’ampia zona comprendente in particolare i quartieri di Ostia e di Acilia, che egli conobbe molto bene grazie alle continue visite pastorali e alle sue frequentazioni non solo del clero locale, ma anche di tanti semplici credenti che in lui trovavano un punto di riferimento sicuro. Spesso, da giornali, radio e tv, Mons. Riva veniva invitato ad esprimere il proprio illuminato ed equilibrato giudizio su delicate questioni morali o su controversi fatti di cronaca.

Durante il suo apostolato richiamava i cittadini (e i cattolici in particolare) ai propri doveri verso il bene comune, alla partecipazione adulta e responsabile della cosa pubblica, all’impegno per combattere vecchie e nuove forme di disagio e di ingiustizia sociale.

Memorabile in questo senso fu la sua partecipazione al convegno detto dei “mali di Roma” nel febbraio del 1974 accanto a Mons. Luigi Di Liegro (fondatore della Caritas diocesana romana) e al sociologo Giuseppe De Rita (fondatore del Censis): nel clima arroventato degli “anni di piombo”, con chiara e costruttiva forza polemica Riva poneva con efficacia non solo la “questione morale” della politica, che tradisce sé stessa quando abbandona i suoi più alti riferimenti etici, ma anche l’esigenza di un profondo rinnovamento della comunità ecclesiale, che deve tornare ad essere capace di schierarsi con i poveri e con gli ultimi.

Nel quartiere romano di Ostia, dove lui veniva spesso, è nata nel 2010 un’Associazione culturale che nello stesso anno ha dato vita alla Festa del libro e della lettura di Ostia, diventato un appuntamento fisso nel panorama culturale locale, e che l’anno dopo ha promosso l’intitolazione al vescovo rosminiano di un parco. Non solo. L’Associazione ha anche promosso la nascita del Centro Studi Clemente Riva e ripubblicato in una nuova e più ampia edizione due caposaldi della sua attività culturale: Al centro della città metterei l’uomo (2019, per il ventennale della morte) e L’intelligenza nella Chiesa (2022, per il centenario della nascita), entrambe con le Edizioni Rosminiane di Stresa.

L’intelligenza nella Chiesa, in particolare, è un testo più che mai attuale e ricco di stimoli e orizzonti creativi. Abbiamo bisogno di “intelligenza” non solo per “rendere ragione della fede che è in noi”, ma anche per combattere – oggi – ogni forma di integralismo, razzismo, estremismo.

Il messaggio di Clemente Riva, che sgorga dalla tradizione della Chiesa e dagli insegnamenti filosofici e teologici di Antonio Rosmini, vale certamente per chi segue Cristo, ma anche per chi ha fatto una scelta diversa: l’intelligenza, illuminata dalla ragione, ci fa tutti esseri umani, abitanti liberi e consapevoli di un pianeta che non vogliamo sia inevitabilmente sulla strada della spoliazione e dell’estinzione. Un vescovo della pace e del dialogo, che si è speso tutto nell’opera di carità intellettuale, per chiarire, approfondire, divulgare, lanciare ponti di comprensione e di comunione.

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