Claretianum, inaugurazione anno accademico

Il 23 ottobre si è svolta l'inaugurazione dell'anno accademico 2012-13 dell'Istituto di Teologia della Vita Consacrata "Claretianum" di Roma. La varietà di provenienze, etnie e culture dei partecipanti (45 nazioni) evocava la riunione ordinaria di qualsiasi organismo internazionale. Non c'è da stupirsi del motivo. Le comunità consacrate sono diventate uno dei laboratori in cui si vive più intensamente l'interculturalità. Ed è ovvio. Esse esprimono l'universalità della fede cattolica e la presenza dei carismi in prima linea di fronte alle nuove sfide della globalizzazione.

Si celebravano, inoltre, i 40 anni di fondazione dell'Istituto dai Missionari Clarettiani. Presenti due professori che hanno iniziato l'Istituto. Uno di loro, il prof. José Rovira, cmf, diventato emerito, è stato premiato per i suoi molti anni di servizio, quasi come nella sua persona si sintetizzasse il cammino dell'Istituto che da 23 studenti e 23 insegnanti dal lontano 1972 è passato nel 2012 a 326 studenti e 46 insegnanti, con una vasta gamma di offerte.

Il prof. Fabio Ciardi, omi, in una conferenza molto vivace e competente, ha illustrato come il Concilio Vaticano II abbia interpellato – e lo fa ancora oggi – la vita consacrata. Stefano Manna, giovane maestro di violino, con il suo virtuosismo ha offerto alcuni intermezzi musicali.

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