Città Nuova al Salone del Libro di Torino

I Templari e La leggenda nera-I Borgia di Mario Dal Bello e Oltre il velo di Daniela Bignone sono solo alcuni dei testi presentati dalla nostra editrice, che dopo cinque anni torna all'appuntamento torinese con un proprio stand
Fiera del libro di Torino

Città Nuova torna al Salone del Libro di Torino con un proprio stand. Dopo cinque anni. Torna in un Salone strapieno che anche quest’anno registra un significativo aumento di visitatori, nonostante il maltempo che ha flagellato città e dintorni. Incontro Luca Gentile, direttore dell’editrice, e a lui rivolgo subito qualche domanda.

Come mai questo ritorno? «È per dar voce e visibilità alla nostra linea editoriale che, anche con la creazione di nuove collane, sta cercando di trovare nuovi linguaggi, nuove forme di comunicazione per essere al passo con le esigenze dei tempi. Il Salone è un momento importante, uno spazio in cui l’editore parla con il suo pubblico, per noi era perciò importante tornare qui con una veste autonoma».

Una svolta, in Città Nuova?
«Non la chiamerei una svolta, ma un cercare di tornare sempre di più all’idea originaria, utilizzando però il linguaggio adatto al dialogo con la società contemporanea. Che è molto cambiata rispetto ai tempi in cui è nata Città Nuova. La nostra non era mai stata concepita come un’editrice di nicchia, di libri specialistici, ma un’editrice che si pone l’obiettivo di fare cultura di qualità, accessibile al grande pubblico».

Le risposte?
«Sembrano positive, sia dal mondo laico, sia da quello religioso, sia da quello della grande distribuzione».

Qualche esempio? Lo testimonio io stesso, partecipando alla presentazione del libro di una di queste nuove collane, intitolata “Misteri Svelati”. Una collana che si propone di affrontare argomenti storici difficili, anche spinosi, basandosi su una ricostruzione fedele e rigorosa della realtà e su una lettura critica degli avvenimenti, ma utilizzando un linguaggio che sia alla portata di tutti. Il libro presentato è I Templari, di Mario Dal Bello, autore che già si era cimentato con un argomento altrettanto appassionante e controverso, I Borgia. Lo accompagna nella presentazione Alessandro Barbero, il noto storico e romanziere. Il successo di pubblico è tangibile, come l’interesse per l’argomento trattato. Il segreto? «Si avverte in questo libro – commenta ancora Luca Gentile – l’amore per i personaggi, il tentativo di ricostruire la loro umanità». 

Altro libro presentato con successo al Salone è Corpo e preghiera. Intervengono Carlo Grande, de La Stampa, e uno degli autori, Francesco Tomatis, tratteggiando i lineamenti spirituali e filosofici dell’antica e raffinata arte marziale cinese del T’ai Chi Ch’uan. Pur inserendosi in un filone di tendenza, dell’interesse verso le pratiche di ginnastica e respirazione orientali volte al benessere psico-fisico, il libro dà un autentico contributo al dialogo interreligioso, e pone l’accento sull’imprescindibile connubio che esiste tra il corpo e la meditazione, volgendosi al recupero di valori autentici validi per tutte le culture e esperienze religiose. E poi… si sa il Salone straborda.

Non più capace di contenere tutti gli eventi, il Salone esce dagli spazi del Lingotto per disperdersi in tanti punti della città. È il Salone OFF, ricco di interessanti manifestazioni. Città Nuova è presente al Salone OFF con il libro Oltre il Velo, di Daniela Bignone. La storia della sua vita, di donna, di occidentale, di cattolica, nel Pakistan, terra dove ha vissuto per più di vent’anni. Con questo libro Città Nuova torna a un genere che l’ha a lungo contraddistinta: quello delle esperienze di vita vissuta, per portare al pubblico testimonianze di vita concreta, di Vangelo vissuto nella normalità del quotidiano. Una cosa straordinaria e bellissima, ma difficilissima da raccontare e comunicare efficacemente. «Questo è un tentativo – dice Luca Gentile – di tornare al genere dell’esperienza, ma usando un linguaggio più aperto, per comunicarla in un modo più universale».

Sembra essere sulla buona strada, date le risposte dei lettori. Non ci resta che augurare all’Editrice un anno ricco di creatività – che è proprio il tema di questa edizione del Salone – e il ritorno il prossimo anno a Torino. 

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