Cina ko, l’Italia pronta per affrontare l’Olanda

La nazionale azzurra supera a Montpellier per 2-0 la Cina agli ottavi e si qualifica ai quarti di finale: è la seconda volta nella nostra storia mondiale, dopo la qualificazione del 1991.

La muraglia cinese crolla sotto i colpi di una sorprendente nazionale azzurra tutta grinta e coraggio, ma anche capace di offrire alcuni lampi di letale creatività, come peraltro temuto alla vigilia dalle stesse coriacee avversarie. L’approccio delle nostre ragazze è apparso da subito autorevole e determinato: già 9’ minuto Giacinti si vedeva annullare un gol per fuorigioco sul filtrante di Girelli, mentre due minuti dopo, su uno dei diversi errori in fase difensiva, per la verità inattesi, delle avversarie, lo stesso centravanti del Milan ci provava da fuori con un destro che finiva di poco a lato.

Era il preludio di un meritato vantaggio, che grazie alla caparbietà della stessa Giacinti arrivava al quarto d’ora: l’attaccante conquistava palla sulla destra, serviva Bonansea che trovava il varco per Bartoli (inesauribile) la quale andava al tiro ravvicinato, ma sulla respinta del portiere cinese Peng (probabilmente il migliore estremo difensore del mondiale) ancora Giacinti si fiondava portando in vantaggio l’Italia. Pochi minuti dopo, Bergamaschi lanciata a rete si vedeva negare il raddoppio da una grande intervento dell’estremo difensore avversario. La Cina sembrava scuotersi: le nostre iniziavano a cedere campo, pagando dazio al caldo e, forse, a un filo di emozione.

La mossa
Nella seconda metà della prima frazione, le azzurre iniziavano ad arrancare vistosamente soprattutto a metà campo, a causa anche della condizione apparentemente di pesantezza di Bonansea e Girelli, e non gestivano più il pallone con calma in ripartenza, soffrendo la crescente pressione cinese, che al 28’ vedeva Wang Yan impegnare severamente a una parata sotto la traversa Giuliani. La nostra saggia selezionatrice, Milena Bertolini, decideva a questo punto già al 38’ di sostituire l’attaccante Cristiana Girelli, giù di tono, con la quantità e la capacità balistica di Aurora Galli: la mossa desta nelle stesse interessate una comprensibile perplessità, ma si rivela praticamente perfetta.

Non solo con il 4-5-1 l’Italia riacquista solidità ma, pochi minuti dopo l’intervallo, proprio la Galli scocca uno dei suoi destri secchi angolati dal limite sancendo il 2 a 0. Con il doppio vantaggio le azzurre abbassano il ritmo, ma la Cina, riversatasi in avanti, non trova mai il varco decisivo, escludendo qualche conclusione da fuori senza pretese, andando a sbattere contro una coppia centrale difensiva azzurra che in Gama e Linari trova un baluardo decisivo.

“Il calcio del cambiamento”
Prima della festa finale e di un ultimo tentativo di Giacinti che impegna il portiere Peng con un rasoterra sul primo palo, c’è spazio anche per l’esordio mondiale di Martina Rosucci: una grande soddisfazione per la juventina dopo lunghi mesi di sofferenza per la rottura del crociato. Solo nel ’91 le azzurre avevano centrato i quarti: l’abbraccio collettivo testimonia la gioia per un risultato storico e significativo per tutto il movimento femminile italiano e per tutta l’Italia, che anche ieri ha incollato alla tv milioni di spettatori.

«È un risultato incredibile, in una partita difficile e forse non giocata bene – ha commentato la coach Milena Bertolini -. Abbiamo portato a casa un traguardo importante e ci siamo fatte tutte un regalo bellissimo. Abbiamo bisogno del calore degli italiani perché come vedete più si va avanti e più si alza il livello, quindi abbiamo bisogno di tutti per fare bene e coprire magari quel gap che abbiamo con le altre squadre. Abbiamo già fatto svoltare il calcio delle donne da noi: per me – ha aggiunto – il nostro è il calcio del cambiamento, un calcio diverso da quello cui siamo abituati, impregnato di valori sportivi e culturali. So che i cambiamenti culturali sono lenti, ma queste ragazze stanno abbattendo gli ostacoli. Le mie ragazze sentono questa missione, quella di far conoscere il calcio femminile agli italiani, farlo apprezzare, far vedere quanto è bello. E per far questo stanno tirando fuori altre motivazioni. Quanto possiamo fare ancora meglio non lo so. So soltanto che, anche alla prossima, le ragazze daranno tutto quello che hanno».

Testa allora ai quarti di finale che, sabato 29 alle 15, vedranno a Valenciennes la forte Olanda presentarsi sul cammino azzurro: considerato anche il clamoroso incrocio tra le due favorite assolute in un altro quarto, USA-Francia, sognare si può… e si deve!

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