Il Centro Italia in ginocchio

Quattro nuove scosse, di magnitudo superiore a 5, hanno devastato l'Abruzzo e le altre regioni già colpite dal sisma nei mesi scorsi. Territori molto provati anche dal maltempo degli ultimi giorni, che ha lasciato migliaia di persone senza energia elettrica e senz'acqua. Salvati una mamma col figlio, ma c'è una vittima e si contano numerosi dispersi. Bloccate le strade. Paura ed evuacuazioni anche a Roma

Quattro nuove forti scosse di terremoto, verificatesi in mattinata nel Centro dell’Italia, hanno aggravato ulteriormente la situazione di grave disagio provocata dal maltempo e dalle bufere di neve che hanno colpito l’Abruzzo nei giorni scorsi, con gravi ripercussioni sulla circolazione stradale. Una situazione aggravata anche dallo straripamento del fiume Pescara e dal crollo dei tralicci dell’alta tensione, che hanno lasciato al buio decine di migliaia di famiglie.

Le nuove, forti, scosse, di magnitudo superiore a 5 gradi della scala Richter, seguite da numerosi altri terremoti – anche di 3 e 4 gradi – hanno avuto come epicentro Monterale – tra L’Aquila e Rieti – le prime due, la terza è stata più vicina a L’Aquila, mentre la quarta ha interessato Campotosto, in provincia di Teramo. La terra ha tremato anche nelle vicine regioni ed è stata avvertita con chiarezza anche in Toscana, Lazio (a Roma sono state evacuate le scuole e le metropolitane) e in Campania. Purtroppo, c’è stata anche una vittima e ci sono numerosi dispersi.scosse-che-hanno-colpito-laquila-il-18-gennaio-2017-fonte-ingv

In Abruzzo i collegamenti, resi difficili dal maltempo, hanno ostacolato il lavoro dei soccorritori. Dopo le prime verifiche, sono stati rilevati crolli nel comune di Campotosto (L’Aq), mentre a Teramo la Centrale operativa è stata trasferita dalla Prefettura, evacuata per le nuove scosse, al Parco della Scienza. Nel piccolo paese del teramano di Castiglione Messer Raimondo, una madre col figlio sono stati salvati dall’intervento dei vigili del fuoco dopo il crollo parziale della casa. I controlli nei comuni, specie montani, risultano però difficoltosi a causa della inagibilità delle strade. Per individuare le situazioni più difficili, a Teramo si stanno raccogliendo segnalazioni, anche via social,  e si preparano i centri di accoglienza presso l’Università e due palestre.

E intanto in tutta la regione si registrano ancora 87 mila persone senza elettricità e 5mila senz’acqua. Nella città di Teramo, infatti, risulta svuotato uno dei serbatoi d’acqua, che sta lasciando sprovvisti alcuni quartieri residenziali. Sono centinaia le richieste di aiuto da parte di cittadini, soprattutto malati, residenti in località isolate. Alla richiesta dei sindaci di un supporto da parte del governo per far fronte ai danni provocati dalle scosse, è stato deciso l’invio dell’esercito, che ha provveduto allo sgombero delle vie di Chieti e Atri (Te) e supporterà il lavoro dei soccorritori.

Si teme inoltre il pericolo di crolli per il peso provocato dalla neve bagnata come già avvenuto in due due negozi di Penne (Pescara) e in provincia di Teramo.

Sono stati sospesi alcuni tratti ferroviari interni e restano inagibili alcuni tratti della statale 16 in località San Donato (Chieti), a causa di una frana provocata dal maltempo; della statale 80 del Gran Sasso nel tratto di Montorio al Vomano (Te); del tratto di Montereale (L’Aq) della statale 260 e della statale 696 presso Tornimparte (L’Aq).

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