Caterina da Siena

Prima donna ad essere insignita del titolo di dottore della Chiesa, compatrona d’Italia con san Francesco d’Assisi, viene proclamata da Giovanni Paolo II nel 1999 compatrona d’Europa. Esempio di una fede incrollabile in Dio che si traduce in una vita spesa al servizio della Chiesa e della società civile
Caterina da Siena

Caterina Benincasa nasce a Siena in una famiglia di tintori nel 1347, penultima di venticinque figli.

Fin da bambina avverte il desiderio di una vita consacrata interamente a Dio. Secondo il costume del tempo, però, la madre la promette in sposa all’età di 12 anni ad un giovane senese. Caterina si rifiuta e per protesta arriva a tagliarsi i capelli fino a far desistere i genitori.

Più tardi vestirà l’abito delle Mantellate del Terz’Ordine domenicano dedicandosi alla preghiera, alla meditazione e al servizio ai malati.

All’età di vent’anni riceve alcune visioni. In una di queste Gesù le chiede di dedicarsi al rinnovamento della Chiesa. Ha inizio così la sua vita pubblica che la porterà in giro per la Toscana, l’Italia e l’Europa.

Uomini e donne, politici e cardinali, religiosi e laici: tanti sono coloro che la scelgono come madre spirituale e maestra e si rivolgono a lei per consigli personali e questioni politiche o sociali importanti.

Sono gli anni in cui Caterina “entra” nella grande storia. Diversi gli episodi che la vedono protagonista.

Lavora assiduamente ad una riforma spirituale della Chiesa. Per questo si dedica al rinnovamento degli ordini religiosi, in particolare a quello dei frati e delle monache dell’Ordine di San Domenico, riforma che rapidamente si diffonde in Italia, in Germania, in Olanda, in Portogallo riportando l’Ordine allo spirito delle sue origini.

Di fronte alla scomunica che aveva colpito le città della Toscana, del Lazio e dell’Umbria, Caterina si reca da papa Gregorio XI ad Avignone, attuale sede papale, per chiedere clemenza, ma anche per riportare il pontefice a Roma e avviare una radicale riforma nella Chiesa. E proprio grazie a lei, nel 1376 il papa torna a Roma.

Interviene decisamente nello scisma del 1378 quando un gruppo di cardinali, temendo un nuovo trasferimento della sede papale in Francia, impugna l’elezione di Urbano VI ed elegge l’antipapa Clemente VII. Caterina si precipita a Roma per difendere il papa legittimo, parla in concistoro ai cardinali rimasti fedeli, scrive alla regina di Napoli e ad altri sovrani chiedendo un’azione diretta a favore di Urbano VI.

Muore nel 1380, purtroppo, senza aver visto al fine dello scisma.

 

Per saperne di più leggi la biografia: Caterina da Siena, un cuore che incendia dell’amore di Dio di Igino Giordani (Città Nuova, pp. 296; € 16,00)

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