Cagliari apre le porte alla Settimana sociale

Sarà il capoluogo sardo ad ospitare la 48a assise dei cattolici italiani che si terrà dal 26 al 29 ottobre 2017 sul tema «Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale». Seminari e laboratori guarderanno all'occupazione e alla precarietà  
Nel centro di Cagliari

Al termine del Consiglio permanente della Cei il cardinal Bagnasco ha reso così noto tema e luogo. La scelta della Sardegna trova le sue ragioni anche nell’attenzione che già papa Francesco aveva riservato al problema dei problemi per l’Isola, il lavoro appunto.

Come evidenziato nei giorni scorsi i vescovi si sono confrontati, innanzitutto, sulle dinamiche che interessano il mondo del lavoro, dando voce alle tante persone che faticano a causa della mancanza di un’occupazione o della sua precarietà. Con sguardo a un tempo preoccupato e propositivo, è stato messo a fuoco il tema della prossima Settimana sociale, la metodologia e la finalità che devono animarla, nonché l’itinerario di preparazione a tale appuntamento.

 

Per Cagliari e la Sardegna sarà importante prepararsi in vista dell’appuntamento tra poco più di un anno, anche se i problemi manifestati al papa il 22 settembre del 2013 non sono diversi da quelli attuali e di certo saranno oggetto dei lavori delle settimane sociali con migliaia di delegati in arrivo da tutta Italia.

 

Nel frattempo il Comitato organizzatore, presieduto dalla scorsa primavera da monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, che ben conosce i problemi legati al lavoro e alla salvaguardia dell’ambiente con vicenda Ilva, ha programmato un cammino di preparazione che vede, in particolare, la partecipazione al Festival della Dottrina Sociale a Verona (24-27 novembre 2016) e al Convegno promosso dai presidenti delle cinque Regioni ecclesiastiche del Sud a Napoli (gennaio/febbraio 2017); un Seminario nazionale della Pastorale Sociale del Lavoro a Firenze (23-25 febbraio 2017) e alcune iniziative messe in campo da Retinopera a Roma (aprile-maggio 2017).

Saranno tappe significative di avvicinamento per arrivare a Cagliari con proposte concrete da presentare ai delegati chiamati a elaborare un documento finale.

 

Dal canto suo la diocesi sarda, guidata dall’arcivescovo Arrigo Miglio, per anni presidente del comitato scientifico delle Settimane sociali, si sta muovendo in previsione dell’evento atteso in città tra un anno. «La scelta di Cagliari– ha detto monsignor Miglio – è più che mai positiva. Il tema del lavoro è di drammatica attualità nella nostra Isola e di certo le Settimane sociali saranno un momento utile per dare indicazioni verso un percorso condiviso, una via d’uscita».

Una conferma di quanto riportato nel comunicato finale del Consiglio permanete della Cei. «Le Settimane sociali sono un’esperienza ecclesiale che apre alla progettualità: dalla denuncia di ciò che non va nel mercato della domanda e dell’offerta – e che dice la necessità di un’etica dell’impresa – al racconto dell’esperienza e del senso del lavoro; dal rilancio di pratiche rivelatesi feconde all’individuazione di proposte per la creazione di lavoro nel Paese».

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