Buon compleanno, Earth Day

Si celebra oggi la quarantesima edizione della Giornata della Terra. Innumerevoli le iniziative in tutto il mondo: uno sguardo allo spirito con cui la si vive.
earth day
Centinaia di eventi in 190 Paesi, oltre 31 milioni – al momento – di azioni “verdi” messe in atto dai singoli e conteggiate sul sito earthday.org: l’Earth day, il giorno della Terra, lanciato il 22 aprile 1970 dal senatore democratico del Wisconsin (Usa) Gaylord Nelson, celebra in maniera più che degna il suo quarantesimo anniversario. Una giornata nata per sensibilizzare sui temi ambientali e difendere attivamente il nostro pianeta: l’appello per quella di quest’anno si focalizza in particolar modo sul tema dell’energia pulita e della green economy. Ma come viene vissuta questa giornata nel mondo? 
 

A San Francisco, città hippy per antonomasia, la gente – come riferisce al San Francisco Chronicle Sunshine Swinford, coordinatrice della campagna per conto dell’assessorato all’ambiente – «la gente vuole le cose “teatrali”, divertirsi, non dire “Oh mio Dio, il mondo ci sta cadendo addosso”». Ecco quindi apparire “cowgirls” che ballano mangiando empanadas (specie di focaccine messicane) biologiche, degustazione di vini locali per raccogliere fondi per il rimboschimento, giochi a tema ecologico e volontari che ripuliscono i parchi pubblici – prassi peraltro già consolidata in una città che si avvia ad essere, insieme a Sydney, la prima a “rifiuti zero” grazie alla raccolta differenziata e riciclo.

 

Ma, si sa, pecunia non olet, i soldi non hanno odore. Così il New York Times fa notare come l’industria dei gadget che si muove attorno all’evento abbia raggiunto dimensioni più che ragguardevoli: si va dagli ombrelli che raccolgono l’acqua piovana per riciclarla ai peluche fatti in fibra di soia. E se il tutto lascia piuttosto perplessi i padri fondatori dell’iniziativa, dopotutto – puntualizza il quotidiano newyorkese – anche gli ambientalisti hanno capito che l’alleanza con le grandi aziende può portare reciproco vantaggio. Greenpeace ha preso accordi con Cisco e Google per realizzare dei seminari online, e la ong Keep America Beautiful realizzerà insieme alla Pepsi dei “riciclatori automatici” per lattine: si stima consentiranno di incrementare del 36 per cento a livello nazionale il recupero di contenitori per bevande.
 

L’Australia, lungi dal limitarsi ad un giorno solo, preferisce agire su scala più vasta: i giornali, più che riportare iniziative, danno spazio ai titoli che riguardano più specificatamente le politiche ambientali. Il Sydney Morning Herald racconta di verdi e liberali uniti per difendere la costa del New South Wales dalla costruzione di nuove case, mentre The Age dedica diversi articoli alla polemica sugli incentivi governativi per l’isolamento termico delle abitazioni, sospesi in seguito alla cattiva gestione.

 

Nel cercare di vivere in maniera ecosostenibile, non si può dimenticare che buona parte delle emissioni di gas serra dipendono dalle nostre scelte alimentari. Il britannico Guardian richiama l’attenzione sull’importanza in questo senso di una dieta vegetariana o addirittura vegana (senza alcun prodotto di origine animale), ricordando peraltro che, tra i vari slogan che accompagneranno le manifestazioni di oggi, c’è “1 kg di carne = un anno di pioggia. Pulisciti la coscienza, diventa vegano”. A questo proposito, anche internet aiuta: sul sito eatlowcarbon.org è possibile calcolare le emissioni di CO2 di un proprio pasto. Per noi italiani è un po’ complicato da usare perché i piatti “tipo” tra cui si può scegliere sono tipicamente americani, ma si tratta comunque di un’indicazione di massima molto utile, anche perché corredata di suggerimenti per diminuire il proprio impatto.

 

La maggior parte delle iniziative e della visibilità data alla giornata si concentra nei Paesi anglossassoni: i giornali dell’area "latina" dell’Europa si limitano in genere a riferire degli eventi che avranno luogo in ciascun Paese. Per quanto riguarda l’Italia, l’evento centrale sarà a Roma, con il concerto Nat Geo Music Live al Circo Massimo. Ma, si sa, anche un concerto produce emissioni: verranno compensate con una nuova area verde di 10 mila metri quadrati nel parco dell’Aguzzano.

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