Brigida di Svezia

Sposa e madre, poi vedova e religiosa, mistica, santa e compatrona d’Europa: è una figura affascinante per il carattere poliedrico della sua personalità
Brigida di Svezia

Di famiglia aristocratica – appartenente all’antica stirpe dei Folkunghi che diede per oltre un secolo alla Svezia i suoi re  – Brigida (1303-1373) viene data in sposa all’età di quattordici anni a Ulf Gudmasson e si trasferisce nel castello di Ulfasa.

Qui vive una vita matrimoniale felice, allietata dalla nascita di otto figli. Pur tra ricchezze e splendori vive in semplicità, tra preghiere e penitenze tanto da divenire con il marito Terziaria Francescana.
Per venti anni Ulfasa fu il centro della vita di Brigida. Si dedica particolarmente ai poveri, fa costruire un piccolo ospedale, dove ogni giorno si reca ad assistere gli ammalati.

Nel 1335 a seguito del matrimonio del re Magnus Eriksson con Bianca di Namur, Brigida si stabilisce a corte per assistere la giovane sposa e qui rimane per oltre due anni. Grande è la sua influenza nel difficile ambiente. Il re segue volentieri i suoi consigli e Brigida ha modo di esercitare una azione influente negli affari e nella legislazione del regno soprattutto a vantaggio dei poveri e degli afflitti.

In seguito alla morte di uno dei figli, il piccolo Gudmaro, chiede ai sovrani la possibilità di intraprendere quello che costituisce il primo di alcuni grandi pellegrinaggi. In realtà sarà un congedo definitivo.

Il pellegrinaggio a San Giacomo di Compostella costituisce un evento centrale della sua vita. Al ritorno infatti Ulf cade gravemente ammalato, ma guarisce, prodigiosamente. I coniugi fanno voto di castità. Dopo la morte del marito (1344) si trasferisce nel monastero di Alvastra in Svezia. Inizia per lei un periodo straordinariamente mistico punteggiato di rivelazioni divine sul suo Paese, la Chiesa, il nuovo Ordine religioso da istituire.

Interviene negli affari politici dell’Europa, sconvolta dalla guerra dei Cent’anni e per l’assenza del papa da Roma. Brigida ha messaggi per i re di Francia e di Inghilterra ordinando loro di fare la pace; e soprattutto per il pontefice, Clemente VI, invitandolo a riportare la sede papale a Roma.

Su indicazione divina, matura progressivamente l’idea di dare alla Chiesa un nuovo ordine religioso, come un contrappeso alla mondanità. Sarà l’Ordine del Santo Salvatore: religiosi e religiose, ben separati, sotto un’unica badessa. Segno distintivo: cinque fiamme di stoffa rossa, che le religiose avrebbero portato in forma di corona sul loro velo, ed i monaci sul loro mantello.

Nel 1349 si sente chiamata da Dio a trasferirsi a Roma da dove sollecita il rientro del papa da Avignone. Roma diventa la sua seconda patria, dove si dedica alla preghiera e alla penitenza.

Visita numerosi santuari d’Italia, invita i potenti alla sobrietà, chiede al pontefice una riforma dei costumi ecclesiastici.

Muore il 23 luglio 1373.

 

Per conoscere e approfondire la sua figura, leggi Brigida di Svezia, santa, profeta e patrona d’Europa, di Aron Andersson (Città Nuova, pp. 166; € 10,00)

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