Bonus fiscale per gli animali

Sono sempre di più i comuni che riducono le tasse comunali per chi adotta un cane. Anche con la speranza di ridurre l’affollamento dei canili comunali. L’esempio di Bisceglie in Puglia
Cane

È risaputo che accudire un cane o un altro tipo di animale domestico costa tanto e incide in maniera non indifferente sul bilancio familiare. Tra cibo, spese per veterinario, vaccinazioni, medicinali e quant’altro ruoti attorno alla vita dell’animale, che di fatto diventa parte integrante del nucleo familiare, accudire un animale domestico equivale oggi a mantenere un bambino. A dircelo sono statistiche autorevoli.

 

La legge prevede la possibilità di detrarre dalle nostre tasse sui redditi il 19% delle spese sostenute per le cure veterinarie prestate a cani, gatti e altri animali domestici (come ad esempio pesci rossi, pappagalli, criceti, etc.). Questa detrazione compete però entro un limite di spesa di 387,34 euro e con una franchigia di 129,11 euro: il limite è complessivo, a prescindere dal numero di animali posseduti, comprende sia le prestazioni del veterinario sia le spese per i medicinali.  Quindi lo sconto massimo che si può avere è di 49,06 euro cioè il 19% di 258,23 euro che è la differenza tra spesa massima e franchigia.

 

È anche vero che molto spesso la gente preferisce acquistare cani di razza soprattutto per il piacere di avere un animale con un certo valore non solo economico, ma anche in termini di prestigio. È proprio questo il motivo che ha spinto parecchie amministrazioni regionali ma anche comunali ad incentivare le adozioni di cani che si trovano nei canili comunali: così tanti oggi sono i comuni che mettono in campo contributi per chi adotta un cane dal canile comunale, con il duplice fine di alleggerisce le casse dell’ente dai costi del sostentamento dell’animale e di stimolare ad una maggiore attenzione verso l’ambiente ed il mondo animale

 

L’esempio più eclatante ci viene da Bisceglie in Puglia, la cui giunta municipale ha approvato una serie di sgravi tributari sulle tasse comunali (Tari o tassa rifiuti) alle famiglie che adottano un cane. A ciò si aggiungono i contributi già stanziati per le sterilizzazioni dei cani in possesso di un padrone.

 

Nel dettaglio, il disciplinare prevede che l’adottante dovrà essere intestatario di un’utenza Tari e dovrà aver adempiuto agli obblighi tributari nei confronti del Comune. La riduzione della Tari sarà pari al 70 per cento (con un massimo di 500 euro) per l’adozione di un cane custodito da almeno tre anni. È prevista la riduzione della Tari pari al 50 per cento (con un massimo di 500 euro) se il cane è in custodia da almeno 180 giorni fino a un massimo di tre anni. Non sono invece previste agevolazioni per chi adotta un cucciolo (ovvero un esemplare di età inferiore a un anno).

 

L’iniziativa, non unica, è certamente interessante e lodevole, poiché mira a ridurre le problematiche dell’abbandono e del randagismo, sicuramente in un’ottica di salvaguardia degli animali, ma anche di risparmio e di stimolo per molte famiglie alla ricerca di un amico a quattro zampe. Quindi, se adottate un animale, prima di pagare le tasse comunali è bene accertarsi presso l’ufficio tributi dell’ente se avete diritto a contributi tributari e/o incentivi.

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