Bentornata Lindsey

L’ultimo fine settimana sportivo, nello sci alpino, ha visto il ritorno al successo della statunitense Vonn dopo due anni davvero complicati
Lindsay Vonn

Nella carriera di un atleta, gli infortuni sono purtroppo una cosa da mettere in preventivo. Ad alcuni va meglio, altri invece sono costretti ad affrontare, loro malgrado, diversi stop dovuti a situazioni del genere. In entrambi i casi, ci vuole una grande forza d’animo per tornare a gareggiare scacciando l’inevitabile paura di farsi male nuovamente, per tornare a spingere a fondo con quella parte del corpo vittima del precedente infortunio, per scacciare i dubbi sull’effettivo pieno recupero della parte incidentata. Nello sci alpino poi, soprattutto nelle discipline veloci quali discesa libera e supergigante dove seri infortuni sono statisticamente più alti che nelle altre specialità, ripartire, ritrovare la forza per buttarsi a tutta velocità dal cancelletto di partenza, è in qualche modo ancora più difficile. Ci sono però alcuni sciatori dotati di una determinazione e di un coraggio davvero fuori dal comune.     

Prendete ad esempio il caso della trentenne Lindsey Vonn. Parliamo, per chi non fosse proprio un appassionato di sci, di una delle più grandi sciatrici di sempre, una ragazza che in carriera ha vinto un po’ tutto quello che c’era da vincere, ormai giunta a un passo dall’ennesimo importante traguardo: diventare, in campo femminile, la primatista assoluta di vittorie in gare di coppa del mondo. La ragazza statunitense, nell’ultimo fine settimana, ha fatto il suo ritorno in gara dopo un lungo stop, raggiungendo risultati davvero inattesi considerate le vicissitudini di cui è stata protagonista negli ultimi tempi. Tutto, in pratica, è cominciato circa due anni fa con alcuni fastidi fisici (specialmente una brutta infezione intestinale che l’ha costretta per diverso tempo in ospedale), cui si sono andati ad affiancare anche problemi personali (in particolare il divorzio dopo cinque anni di matrimonio dal marito Thomas Vonn, di cui ha scelto di continuare a utilizzare il cognome).

Nonostante gli scarsi allenamenti e la forzata assenza nelle prima gare stagionali, Lindsey è riuscita comunque a ritrovare la forma giusta per tornare ad essere competitiva ai massimi livelli proprio in vista dei mondiali di Schladming, disputati nel febbraio del 2013. Qui, però, si è resa protagonista di uno spaventosoincidente accaduto durante il supergigante femminile (una gara già “nata male”, considerando che è andata in scena dopo un rinvio di cinque ore rispetto all’orario in cui era inizialmente programmata e su di una neve resa praticamente marcia dalla pioggia). Su uno degli ultimi salti prima del traguardo, infatti, la Vonn è atterrata male procurandosi un grave infortunio alla gamba destra, e riportando tra le altre cose la frattura del piatto tibiale laterale, la rottura del legamento crociato anteriore, del collaterale mediale, del setto nasale e anche un lieve trauma cranico.Risultato: stagione finita, e seri dubbi sulla possibilità di ritornare in tempo per le Olimpiadi di Sochi del 2014.

Riaffacciatasi in pista nel novembre successivo, col senno di poi forse un po’ troppo presto rispetto al dovuto, l’attuale fidanzata del golfista Tiger Woods è stata vittima di una nuova caduta in allenamento: altro stop, altro recupero “affrettato”, visto che durante la discesa libera disputata il 21 dicembre scorso a Val d’Isere è stata nuovamente costretta a fermarsi. Lindsey a quel punto ha capito che il suo ginocchio non teneva e ha deciso di sottoporsi a una nuova operazione che le ha fatto perdere tutta la stagione, Olimpiadi comprese. Eppure non ha mai mollato, ha voluto con tutte le sue forze tornare alle gare, sottoponendosi a mesi di riabilitazione fino a che venerdì scorso si è presentata al via della discesa libera di Lake Louise piazzandosi ottava.

Il giorno dopo, poi, ha compiuto quello che può essere considerato un autentico “miracolo sportivo”, e in quella che era appena la sua seconda gara ufficiale dopo un anno di assenza dal circo bianco, si è aggiudicata, sempre sulla stessa pista e sempre in discesa, la vittoria, la sessantesima della carriera in prove di coppa del mondo (il record assoluto al momento appartiene ancora all’austriaca Anne Marie Moser Proell con 62 successi). Non ancora soddisfatta, domenica ha ottenuto poi il secondo posto in supergigante alle spalle della svizzera Lara Gut per quello che è stato il suo 105° podio in coppa del mondo (oltre alle sessanta vittorie per lei anche 29 secondi e 16 terzi posti).

Insomma, vinti dubbi e paure, la campionessa statunitense si è buttata in pista con la sua consueta grinta, dimostrando che quest’anno tutte le migliori sciatrici dovranno fare ancora i conti con lei. Bentornata Lindsey!

 

 

 

 

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