Beni culturali, 100 opere dai depositi al pubblico

Prestiti decennali da 14 famosi musei italiani verso i centri dove erano state concepite. Il progetto del Mibact per il turismo locale
Beni culturali. Ecce Homo di Federico Barocci foto mibact

Brera, Capodimonte, Uffizi, Gallerie Nazionali di arte antica Barberini – Corsini, musei Reali di Torino ed altri tra i musei statali più importanti in Italia non posseggono solo le opere che noi vediamo esposte.  Essi custodiscono anche dipinti, sculture o reperti che si trovano presso i depositi degli stessi senza che nessuno possa ammirarli e che spesso provengono da chiese o palazzi situati in altri luoghi e poi giunte nei nostri musei statali per vicende storiche di una certa complessità.

È per  queste opere che il Ministero dei beni culturali, sotto la direzione di Dario Franceschini, ha messo in atto un progetto  dal nome “100 opere tornano a casa” che riporterà questi capolavori presso le sale museali dei piccoli centri o nei luoghi di provenienza per i quali erano stati pensati. Le opere saranno concesse in prestito decennale ai musei di origine, con possibilità di prolungamento del prestito.

L’idea è appunto, quella di incentivare il turismo specie nei centri minori, per restituire “nuova vita a opere d’arte di fatto poco visibili, di artisti più o meno conosciuti, e promuove i musei più piccoli, periferici e meno frequentati” ha dichiarato il ministro.

Ma se 100 opere tornano a casa è stato reso possibile è soprattutto grazie al censimento digitalizzato iniziato nel 2015 e in capo alla Direzione generale musei che ad oggi ha schedato 3.652 opere conservate nei depositi di oltre 90 musei statali.  Da qui si è poi selezionato il primo nucleo di opere.

Tra queste prime 100 opere ci sono il gruppo scultoreo Gladiatore che uccide un leone  della peschiera di Villa Giustiniani e il torso restituito dal Getty Museum  che dal Parco Archeologico di Ostia Antica verranno ospitati presso villa Giustiniani a Bassano Romano (Vt); o la Testata di trave bronzea degli arredi delle navi di Caligola (37-41 d.C) che dal Museo Nazionale Romano  si muoverà verso il Museo delle Navi Romane di Nemi o la Madonna con il Bambino in gloria e i santi Giovanni Battista e Francesco e un Ecce Homo di Federico Barocci che dal museo di Brera  muoveranno fino alla Galleria Nazionale delle Marche a Urbino.

Il progetto è partito sabato 11 dicembre quando due dipinti olio su tela di Salvator Rosa hanno lasciato Palazzo Barberini di  Roma le prime due opere: ovvero il  Paesaggio con figure e  i Giocatori di carte, due dipinti ad olio di Salvator Rosa, che hanno raggiunto il Museo nazionale di Matera.

Il singolare trasporto di tutte le opere sarà oggetto di un  format Rai  composto da un documentario e tredici puntate in cui direttori, restauratori delle varie opere e storici dell’arte racconteranno la storia dell’opera e le motivazioni per cui si trovasse nei depositi dei 14 musei statali, lontana dai luoghi per i quali era destinata.

“100 opere tornano a casa” rientra, inoltre, è tra i progetti previsti nel Pnrr  che ha destinato  in totale 500 milioni di euro per la valorizzazione del patrimonio dei musei pubblici e privati. Tra gli obiettivi che si pone, appunto, quello  di riportare in tempi successivi altre opere nei luoghi per i quali erano state commissionate ma anche poter lavorare sull’eliminazione delle barrire architettoniche, nonché sugli allestimenti e in particolare sulla climatizzazione degli ambienti così come sulla digitalizzazione per una nuova fruizione delle opere esposte.

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