Bene comune bussola dell’economia

Per la prima volta Confindustria in udienza dal Santo Padre. Non era mai accaduto nei 106 anni di vita dell’associazione. I tempi sono maturi per scelte diverse da parte di imprenditori e consumatori. La testimonianza di un imprenditore di Economia di Comunione presente all’evento
Confindustria e papa Francesco

Evento straordinario quello che si è verificato sabato 27 Febbraio. Una svolta, perché il Papa ha parlato agli Imprenditori di bene comune come bussola per l’economia, di giustizia, di dignità, di sostenibilità. Quando si parla di questi argomenti nel mondo imprenditoriale in genere si pensa che riguardino persone con la testa nel sociale.

 

Spesso l’argomento sostenibilità è ritenuto un tema poco concreto che non centra con il mondo degli affari, perché questo è invece fondato su logiche di competitività, reddittività, crescita di quote di mercato.

Allora che cosa è accaduto oggi da spingere tanti Imprenditori ad accogliere con entusiasmo le parole del Papa?

 

Forse i tempi sono maturi, perché veniamo da una lunga crisi, e molti imprenditori e molte imprese stanno soffrendo. Il Santo Padre ha spiegato che questi valori significano sviluppo sostenibile, danno un segno di speranza, significano lavorare in modo che il profitto prodotto oggi non comprometta la possibilità di produrre profitto anche domani.

 

Quindi le scelte produttive, commerciali, finanziarie e ambientali devono avere una visione verso il futuro, rappresentare le soluzioni anche del domani.

 

Sono alcuni dei principi fondanti della nostra fede. Chiara Lubich, quando nel 1991 ha proposto il progetto di Economia di Comunione con la finalità di aiutare gli indigenti, ha pensato ad un modello di fraternità che sostenga tutte le iniziative di un’impresa dando valore a tutti i rapporti.

 

Vorrei però sottolineare che questi valori comportano un impegno da parte di tutti, quindi non riguardano solo gli imprenditori e le imprese, ma tutta la società. Ad esempio i consumatori, che dovrebbero previlegiare negli acquisti i beni prodotti con attenzione alle persone o all’ambiente, cosi come gli imprenditori, che dovrebbero essere disposti a rinunciare a parte del profitto.

 

Ben vengano le parole del Papa: da qui deve partire un messaggio per tutti.

 

Giovanni Arletti

Presidente del Gruppo indistriale Chimar

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