Batte forte il cuore di Nicholas

Soddisfazione per le prove degli azzurri ai Campionati europei di pattinaggio artistico. Dove la medaglia più emozionante, per certi versi, è stata però quella conquistata dalla coppia di danza britannica
La coppia britannica Nicholas Buckland e Penny Coomes

Ormai ci siamo. Quando mancano meno di tre settimane al via delle Olimpiadi di Sochi, gli atleti degli sport invernali stanno ultimando la loro preparazione in vista delle gare a cinque cerchi. Lo stanno facendo allenandosi lontano dalla luce dei riflettori, o magari partecipando alle ultime competizioni agonistiche in programma prima dell’appuntamento olimpico. In questo senso a Budapest, la scorsa settimana, si sono disputati ad esempio i Campionati europei di pattinaggio artistico, andati in scena al Syma Sport and Events Centre della capitale ungherese, città che in passato ha già ospitato la massima rassegna continentale di questo sport per ben sei volte (l’ultima nel 2004).

In gara, a parte poche eccezioni, c’erano quasi tutti i migliori pattinatori del panorama europeo. Atleti affermati come la nostra Carolina Kostner, come la coppia russa formata da Tatiana Volosozhar e Maxim Trankov, o come lo spagnolo Javier Fernandez. L’azzurra, grazie al terzo posto ottenuto nella prova femminile alle spalle di due giovanissime e bravissime russe (Julia Lipnitskaia di appena 15 anni e Adelina Sotnikova di 17), ha portato a casa addirittura la nona medaglia continentale consecutiva. Tatiana e Maxim, invece, si sono aggiudicati, pur con qualche inattesa sbavatura nel corso del programma libero, la prova a coppie di artistico, mentre il ventiduenne pattinatore di Madrid ha bissato il titolo continentale conquistato lo scorso anno, tornando così ad esprimersi a buoni livelli dopo un inizio di stagione altalenante.

Per alcuni versi, però, la gara che forse ha regalato più emozioni dell’intero campionato europeo è stata quella della danza. Emozioni a tinte azzurre, certo, grazie al successo di Anna Cappellini e Luca Lanotte, capaci di regalare al nostro Paese la medaglia d’oro in questa specialità a tredici anni di distanza dalla vittoria di Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio (Bratislava 2001). Emozioni a tinte azzurre, ma non solo… Perché nella stessa prova, un po’ a sorpresa, sono saliti sul podio anche i britannici Nicholas Buckland e Penny Coomes, classificatisi terzi dietro ai nostri ragazzi e alla coppia russa formata da Elena Ilinykh e Nikita Katsalapov. Una medaglia di bronzo dal sapore speciale, considerando quello che Nicholas ha dovuto affrontare negli ultimi tempi.

Tutto è iniziato quattro anni fa, proprio il giorno dopo la cerimonia di apertura dei Giochi di Vancouver del 2010. Mentre si stava allenando sul ghiaccio, infatti, il battito cardiaco di Buckland, senza nessun preavviso, cominciò ad aumentare in maniera esponenziale. Ci volle mezz’ora prima che il ritmo del suo cuore tornasse ad essere normale. L’atleta britannico, nonostante quell’inconveniente, alla fine decise di prendere ugualmente parte alla competizione olimpica (si classificò ventesimo sempre insieme alla Coomes), e solo in seguito gli fu diagnosticata una tachicardia (ovvero una forma di aritmia cardiaca che si manifesta appunto quando i battiti del cuore sono più frequenti rispetto alla norma). Una situazione che, con l’andare del tempo, si è fatta però più complicata del previsto.

Questo problema cardiaco, infatti, è riapparso di tanto in tanto, come pare sia accaduto anche in occasione degli ultimi Campionati del mondo, disputati in Canada a marzo del 2013, e dove la coppia inglese si è classificata al tredicesimo posto finale. E poi è riapparso successivamente altre volte, e altre volte ancora, con un ritmo di pulsazioni a riposo arrivato anche, in alcune circostanze, a quasi 300 battiti al minuto (per intenderci quattro/cinque volte superiore alla media). Così, per capire esattamente le cause di questo problema e per tentare di risolverlo, alla fine si è dovuto ricorrere necessariamente a un intervento chirurgico effettuato solo qualche mese fa. Nel corso dell’operazione è stato scoperto che era un nervo a causare quest’alterazione del battito del cuore, ne è stata rimossa una parte, e da quel momento le sue funzioni cardiache sembrano essere tornate alla normalità. 

Oggi Nicholas convive con un piccolo congegno elettronico situato nel petto, apparecchio che per un certo periodo sarà necessario al fine di monitorare la sua frequenza cardiaca. Nel frattempo, però, questo ventiquattrenne ragazzo originario di Nottingham non ha smesso di inseguire i suoi sogni. Dopo l’intervento chirurgico, infatti, Nicholas ha ripreso subito la preparazione in vista dei giochi a cinque cerchi insieme alla sua compagna di gara Penny. Poi, a fine dicembre, ha vinto il suo terzo titolo nazionale consecutivo, e infine la scorsa settimana si è aggiudicato il bronzo europeo! Ora il suo prossimo obiettivo è un piazzamento entro le prime dieci posizioni alle Olimpiadi che si disputeranno a Sochi nel prossimo mese di febbraio. Dove l’augurio di tutti è che il suo cuore batta forte solo per l’emozione di una gara disputata all’altezza delle sue attese.

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