Basta provocazioni, ora serve saggezza

I musulmani presenti in Italia condannano duramente la strage di cristiani ad Alessandria: «Follia omicida inaccettabile. Bisogna educare al rispetto della vita».
strage di cristiani in Egitto

Iraq, Nigeria, Egitto. Continuano le stragi dei cristiani e nulla sembra poter fermare la mano armata di coloro che vogliono costringerli ad andare via dalle loro case, situate nei punti più caldi della terra.

 

Ai sentimenti di dolore e di pace espressi dal pontefice, hanno fatto eco alcune associazioni di musulmani immigrati in Italia, Come le parole pronunciate dal Consiglio delle relazioni islamiche in Italia. Riunitisi nella sede nazionale di Brescia all’indomani dell’attentato, i componenti del Criii hanno immediatamente interrotto i lavori per condannare e prendere le distanze da quella che è stata definita una «follia omicida e criminale». «Le religioni – ha spiegato l’imam Kamel Layachi, responsabile del dipartimento Dialogo interreligioso – sono chiamate a fare fronte comune e ad educare attraverso l’esempio e la testimonianza al
rispetto della diversità religiosa e alla convivialità».  

Nel documento ufficiale il Crii, presieduto da Issam Mujahed, esprimendo le proprie condoglianze ai parenti delle vittime e al popolo egiziano tutto, «condanna l’attentato e lo considera un’aggressione criminale, indipendentemente da chi lo ha pianificato ed eseguito, da condannare con i termini più duri e incisivi, non essendo giustificato per nessun motivo uccidere persone innocenti e violare la sacralità della vita umana e dei luoghi di culto».

Nell’attentato, il Crii vede «un tentativo che mira a colpire l’unità nazionale dell’Egitto e la convivenza civile tra i suoi cittadini cristiani e musulmani». Ecco perché invita tutti gli «egiziani, copti e musulmani, a dare prova di saggezza, a mantenere la calma e a non cedere alle provocazioni. Il Crii è pienamente convinto che per la difesa della vita umana e per la difesa dei diritti umani, in particolate della libertà religiosa, sia necessario uno sforzo comune di tutti i leader religiosi per educare al rispetto della vita e alla convivenza nella diversità».

 

Cordoglio e solidarietà sono stati espressi anche da Oufardou Ahmed,presidente dell’associazione Marocchina ed islamica del Veneto. «La casa di Dio – afferma  – è la casa di tutti, qualunque sia il loro colore, la loro religione o cultura. Cosi deve essere la chiesa, la moschea, la sinagoga e ogni altro luogo dove si predica il creatore, Signore dei mondi. È inaccettabile impedire di accedere alla misericordia di Dio». L’Islam, aggiunge, «è una parola che deriva da salam che significa: pace. Anche nei periodi di guerra, l’Islam impedisce di combattere in qualsiasi luogo religioso. L’Islam ripudia la guerra tranne in caso di difesa, dunque questi terroristi non rappresentano nessuno, tranne loro stessi. In conclusione vi invito a proseguire il nostro cammino insieme per la pace,la libertà religiosa, la buona convivenza tra tutti popoli».

 

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Mediterraneo di fraternità

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons