Banche. Promemoria post elettorale

Un appello comune di Fiba Cisl e Banca Etica per una riforma necessaria della finanza a partire dal caso Monte dei Paschi di Siena
monte dei paschi

Strana conferenza stampa, quella indetta il 18 febbraio in clima pre-elettorale dal sindacato dei bancari Cisl della Toscana assieme alla fondazione culturale di Banca Etica. A pochi giorni dalle straordinarie e imprevedibili elezioni invernali, Stefano Biondi, segretario regionale Fiba Cisl, e Andrea Baranes, Banca Etica, hanno convocato la stampa nel fortino della Cisl fiorentina di via Benedetto Dei per denunciare 10 anni di denunce passate sotto silenzio sul conto della vicenda Monte Paschi. La banca simbolo della splendida città toscana, un colosso con 31 mila dipendenti e sei milioni di clienti, è al centro, ora, di uno scandalo che sarà, prevedibilmente, oggetto di una commissione di inchiesta da parte del nuovo Parlamento, ma che resta emblematico e inquietante perché le evidenti anomalie chiamano in gioco una corresponsabilità trasversale non solo di stampo politico. Il valore azionario è precipitato dai 4,70 euro del 2006 agli attuali 0,18. Ormai celebre è diventata la definizione di “groviglio armonioso” usata da Stefano Bisi, maestro di una loggia massonica senese, intervistato da Paolo Mondani per la trasmissione Report di Raitre, per definire il “sistema Siena”.

Paradisi fiscali e derivati
Biondi ha esibito il comunicato trionfale delle sigle sindacali aziendali, compresa la Cisl, del 2007, all’indomani dell’operazione Antonveneta, la banca acquisita per oltre 9 miliardi di euro dal Banco di Santander pochi mesi dopo che questi ne aveva preso il controllo per 6,6 miliardi di euro. Il caso più clamoroso di una serie di fatti di mala gestione che si possono far risalire, secondo il dossier della Fiba Cisl, all’acquisizione dell’ex Banca del Salento (Banca 121) nel 1999. Da quella data il segretario regionale della Fiba, in evidente dissenso quindi con pezzi del suo sindacato, non ha lesinato di utilizzare tutti gli strumenti utili per comunicare il proprio dissenso e, di fronte al disinteresse della stampa, ha comprato, a tal fine, lo spazio delle inserzioni di intere pagine di quotidiani nazionali.

Il problema, secondo Baranes di Banca etica, non è il caso singolo di malaffare ma l’intera struttura del sistema finanziario. Dopo il 2007 non è stato chiuso il casinò finanziario come promesso e ci sono in giro montagne di titoli tossici, il rischio del tracollo è sempre incombente, mentre i banchieri continuano a gratificarsi con stipendi stellari. Le banche dovrebbe essere, invece, un volano al servizio per l’economia, ma adesso milioni di correntisti versano soldi che vanno a finire, quando va bene, nel salotto buono della finanza o, al peggio, all’estero per operazioni speculative. Le grandi banche stanno funzionando come una gigantesca macchina di redistribuzione di ricchezza al contrario. Cosa si aspetta ancora a separare le banche d’affari da quelle commerciali?

Su questo punto si registra una carenza di chiarezza da parte delle maggiori forze politiche, per cui alla fine si deciderà di chiudere una serie di filiali fuori dalla Toscana, senza tuttavia avere il coraggio di chiudere gli uffici che nella City di Londra hanno stipulato quei contratti derivati con i big della finanza internazionale che stanno aprendo voragini di centinaia di milioni di euro nel bilancio del Monte dei Paschi.

Obiezione di coscienza
In materia di trasparenza Biondi chiede che ai lavoratori bancari sia permesso di esercitate il diritto all’obiezione di coscienza quando sono chiamati a vendere certi prodotti finanziari. Lo stesso cliente, inoltre, dovrebbe sapere che dalla vendita di quei prodotti sostenuti dalla dirigenza bancaria, dipende un bonus di stipendio per l’impiegato addetto alla vendita.

In qualunque settore merceologico vige il principio precauzionale in base al quale non si può comprare, ad esempio, una lavastoviglie finché il produttore non dimostra la mancanza di pericolo per il consumatore. Come mai ciò non accade per i prodotti finanziari ? Ci mettiamo al sicuro da un allagamento in cucina, nota Baranes, e lasciamo perdere la tossicità di titoli che possono piegare l’economia di intere nazioni! Sulla vicenda Monte Paschi, la Banca d’Italia ha emesso un comunicato del 28 gennaio 2013 dove cita il derivato “Santorini” dichiarando che è sotto osservazione e studio dal novembre 2011 senza poter arrivare, tuttavia, ad una conoscenza completa dei suoi effetti. È possibile lasciar circolare liberamente tali prodotti? Sono domande lasciate aperte e, vista l’assenza alla conferenza stampa di testate nazionali e altre forze sociali, sarà importante vedere quale risposta riceveranno nella nuova legislatura.

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