Babbo Natale uno di noi

Da scoprire il nuovo libro della collana Passaparola. Intervista all'autore Pasquale Pellegrini, editorialista del "Corriere del Mezzogiorno" e collaboratore di Città Nuova. È autore di numerosi libri.

Babbo Natale uno di noi narra la storia di Francesco, un uomo comune che nella vita ha fatto troppi errori e ha bruciato legami importanti. La notte dell’Epifania, senza una ragione, regala la cena che ha comprato per sé a persone che non possono permettersela. Il protagonista decide di travestirsi da Babbo Natale e di aiutare i bambini poveri del quartiere fino ad un viaggio per andare a trovare i bambini di Aleppo nel bel mezzo della guerra in Siria. Ma chi è realmente il protagonista?

Chi ti ha ispirato il personaggio di Babbo Natale, è una persona reale o immaginaria?
Non è una persona reale e non è immaginaria, il protagonista del libro rappresenta una condizione esistenziale di grande attualità, è un uomo che ha perso il lavoro perché l’azienda ha delocalizzato la produzione. Poco conta che, avendo i requisiti, lui sia riuscito ad andare in pensione. La perdita del lavoro lo tormenta e aggrava la difficoltà dei rapporti con i figli, specie dopo la morte della moglie.

Qual è l’attualità della storia?
La storia intercetta temi attuali: gli effetti della globalizzazione non governata, la povertà che tocca le famiglie e rende l’infanzia più fragile, la guerra che si accanisce soprattutto sui più deboli, anziani e bambini. Lo striscione con la scritta “Ammazzano i poveri per diventare più ricchi” che gli operai appendono all’ingresso della fabbrica, benché un’accusa rozza, rivela una verità amara: il profitto fine a se stesso è il sintomo di un’economia malata, che ha perso di vista l’uomo e la sua dignità. Specchio di questa condizione è la mensa della Caritas dove chiedono ristoro sempre più persone e famiglie.

Cosa insegna questa vicenda?
Che la solidarietà è la declinazione più alta della fraternità. “Fratelli tutti”, certo, come dice l’enciclica di papa Francesco. Non a caso il protagonista si chiama Francesco e pure il prete, don Ciccio, diminutivo di Francesco. Non è mancanza di fantasia, ma una scelta ben precisa, per dare al messaggio quel respiro che il papa ha dato al suo apostolato.

Perché termina in Siria?
Le ragioni sono diverse. Intanto perché la guerra ha effetti più devastanti sui più fragili, i vecchi e i bimbi. Poi perché la solidarietà è un’onda che si allarga, parte dal vicino, tocca il quartiere, interessa la città e si dilata al mondo. La solidarietà non è mai chiusa. La Siria è uno dei volti tragici del Mediterraneo in guerra. Il Mediterraneo è stato protagonista a Bari di due appuntamenti importanti del papa. Il “Mare nostrum” è il confine in cui si confrontano costantemente ricchezza e povertà, declinata dall’immigrazione, islam e cristianesimo, ragioni geopolitiche, cambiamenti climatici. È uno spazio ad una testimonianza. L’importanza di non chiudere la porta della possibilità. Non si esce da nessuna storia se non si fa comunità.

A che pubblico è rivolto il libro?
È pensato per il mondo dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani. La loro forza, la loro energia e creatività, con l’aiuto della Provvidenza, può trasformare la storia e il mondo. È un romanzo che aiuta ad interrogarsi sul senso della propria esistenza, su come spendere la vita. Visto che il protagonista è un uomo avanti negli anni, è anche una proposta a mettersi in gioco sempre, a non sentirsi mai scarti. La Provvidenza ha bisogno di tutti.

Cosa comprare o cosa dare? È la grande domanda che papa Francesco suggerisce di farci per il prossimo Natale…
Mi verrebbe da dire un libro, ma occorre qualcosa di più: tenere desta la consapevolezza che siamo comunità e mantenere alta l’attenzione sui bisogni degli altri. A volte può essere un libro, altre volte gli alimenti, altre volte ancora un farmaco o il bisogno di vicinanza. In “Babbo Natale uno di noi” c’è tutto questo.

Ha scritto la postfazione Lino Angiuli…
È un poeta di fama internazionale. Le sue poesie sono tradotte all’estero, è presente in numerose antologie e su di lui ci sono vari studi.

Presentazione martedì 15 dicembre ore 18. Segui l’evento in diretta Facebook

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