Anch’io sono stato CLOWNtagiato

Migliaia di volontari, "armati" soltanto di un naso rosso e di allegria, offrono un sorriso nelle corsie degli ospedali italiani, nei centri per anziani e per disabili
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È domenica e ne approfitto per passeggiare con mia moglie per il centro di Roma, quando veniamo raggiunti da cinque simpatici amici clown, con camice bianco rigorosamente modificato con toppe colorate, simpatici e bizzarri disegni e, dietro le spalle la scritta del loro "clown nome". Sono Vola Vola, Clauncino, Sormarella, Pastella e Mezzosacco. In realtà si chiamano Giuseppe, Federico, Maria, Giulia e Marco. Sono i volontari Clown Vip (Viviamo in positivo) dell'associazione di Roma. La loro allegria è contagiosa. Sono buffi, divertenti, misteriosi, vivaci. Questi clown hanno un solo obiettivo: strapparti un sorriso. Tutti rimangono incantati dai loro modi di fare.

Gli effetti della risata, si sa, sono tutti positivi, sia da un punto di vista psicologico (grazie alle sue proprietà antidepressive, la risata rappresenta un primo passo verso una condizione di ottimismo) che biologico (è un esercizio muscolare e respiratorio, che agevola il processo di purificazione e liberazione delle vie respiratorie superiori, può aumentare le difese immunitarie e il livello di ossigeno nel sangue).

In Italia esiste un piccolo esercito di "volontari clown Vip" che ha la sola missione di portare il sorriso e la fantasia negli ospedali, nelle case di riposo, nei centri per portatori di handicap. Avvocati, ingegneri, studenti, professori e maestre, mamme e anche nonne (Smemoretta ha più di 70 anni e sembra ringiovanita), la loro professione non c’entra con l’essere "clown di corsia", basta mettere un naso rosso e il gioco è fatto. I tremila volontari clown, prima di entrare in contatto con la sofferenza di una malattia, hanno ricevuto una formazione che spazia dall’ambito igienico sanitario, fino a quello psicologico, oltre naturalmente a una specifica formazione per quanto riguarda le tecniche clown, di micromagia e giocoleria, comunicazione verbale e non verbale, favolistica, etc.

Ma torniamo alla nostra passeggiata: che ci fanno questi clown per le strade di Roma? «È la Giornata nazionale del naso rosso – spiega Clauncino – e i volontari delle associazioni Vip di tutta Italia scendono in piazza per raccogliere fondi per i progetti di solidarietà». Questi allegri volontari clown prestano settimanalmente servizio negli ospedali italiani, sia nei reparti infantili, sia in quelli per adulti, nelle case di riposo e nei centri per portatori di handicap. E così irrompono con dolcezza nelle stanze, giocando con lo stupore e la meraviglia dei pazienti, coinvolgendo i parenti e il personale ospedaliero. In questo modo anche una stanza d’ospedale appare più colorata e allegra, e l’atmosfera più serena e rilassata contribuisce al recupero del benessere dei pazienti stessi.

I primi “dottor clown” si sono manifestati negli anni Ottanta a New York, ma la comicoterapia ha raggiunto la più alta popolarità grazie al film "Patch Adams", interpretato nel 1998 da Robin Williams.

In Italia la storia delle associazioni Vip ha inizio nel 1997 con la prima associazione “Viviamo in positivo” a Torino.  Oggi sono 48 le associazioni federate, e più di 140 gli ospedali e le strutture sociosanitarie visitate con costanza dai circa tremila volontari “clown vip”. Non si può non rimanere contagiati da questi simpatici e sorridenti clown. Giacomo Leopardi aveva ragione: «Chi sa ridere, è padrone del mondo».

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