Amoris Laetitia, un cammino per aiutare le famiglie in crisi

Sono molte le coppie e le famiglie in crisi e, talvolta, i formatori che dovrebbero aiutarle non sono preparati adeguatamente. Da un forum online su Amoris Laetitia, le indicazioni per un cammino sinodale mondiale.

Come accompagnare le giovani coppie in crisi? Come prevenire le situazioni di fragilità nelle famiglie? Come curare la formazione dei formatori? Su questi e molti altri temi si è avviato un confronto nel corso del Forum online «A che punto siamo con Amoris Laetitia? Strategie per l’applicazione pastorale dell’Esortazione di Papa Francesco» organizzato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

Un cammino sinodale per capire come prendersi cura delle famiglie, particolarmente di quelle ferite o in difficoltà, come coinvolgere maggiormente i fedeli laici e le coppie nella pastorale, nella convinzione che «la Chiesa è un bene per la famiglia, la famiglia è un bene per la Chiesa» (AL 87). È partita da qui la riflessione sull’esortazione apostolica che, nei suoi cinque anni di vita, ha avuto una ricezione piuttosto eterogenea, a volte non facile, e che le famiglie – non solo i presbiteri o gli operatori pastorali – dovranno approfondire sempre meglio.

Nel corso degli anni, alcune conferenze episcopali hanno cercato di farne conoscere i contenuti attraverso sussidi e lettere pastorali, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Il segretario del Dicastero, P. Alexandre Awi Mello, ha evidenziato come in alcuni Paesi – Stati Uniti, Bolivia, Nigeria, Italia e Costa Rica – si sia fatta una revisione della pastorale familiare alla luce di Amoris Laetitia; in altri paesi, si è cominciato un lavoro in collaborazione con uffici pastorali come quello della pastorale giovanile e vocazionale. Altrove, invece, si è avvertita la necessità di una migliore applicazione del documento.

Il rinnovamento della pastorale, ha sottolineato il card. Farrell, prefetto del Dicastero, deve avere alcune caratteristiche imprescindibili: lo stile sinodale; un maggiore coinvolgimento dei laici; il carattere “popolare” e non elitario; la logica dell’accoglienza e dell’accompagnamento di ogni persona; il carattere missionario.

Tra le difficoltà emerse nel corso del Forum, la poca formazione dei formatori e delle famiglie. «Accompagnare oggi i formatori che si curano delle coppie e delle famiglie è una sfida che ha luci ed ombre – hanno sottolineato Davide e Nicoletta Oreglia Musso, presidenti dell’Associazione “Sposi in Cristo” -. Si sperimenta in parte l’inefficacia di alcuni strumenti utilizzati in passato, ma si apprezza il valore della sapienza nelle relazioni che la nostra Madre Chiesa ha tessuto nell’arco degli anni».

Ampio spazio è stato dato alla problematica della fragilità delle famiglie. A parlarne, mons.  Victor Fernández, arcivescovo di La Plata che, partendo dall’analisi del capitolo VIII di Amoris Laetitia, rilancia la proposta di un percorso di discernimento per una maggiore integrazione di «quelle situazioni che non corrispondono ancora o non corrispondono più al suo insegnamento sul matrimonio» (292). Il capitolo VIII cerca di «integrare il bene possibile» e di accompagnare nelle difficoltà, accompagnamento che va unito a un continuo discernimento della coppia. Un punto di riferimento importante a questo proposito sono gli Orientamenti dei vescovi della Regione di Buenos Aires.

È emersa, quindi, la necessità di una pastorale familiare missionaria che raggiunga le persone lì dove si trovano, che dedichi un’attenzione speciale alle famiglie in crisi coniugale o con altre difficoltà; che si prenda cura di coloro che sono separati, divorziati o abbandonati, e soprattutto di bambini, disabili, anziani; che raggiunga anche le famiglie che sono lontane dalla Chiesa.

Centrale, nel pensiero di papa Francesco, è il desiderio di rafforzare «la crescita, il consolidamento e l’approfondimento dell’amore» (89), attraverso «una cura pastorale del vincolo» (211), che rinsaldi la comunione, il dono di sé, l’appartenenza reciproca, perché «l’amore matrimoniale non si custodisce prima di tutto parlando dell’indissolubilità come di un obbligo, o ripetendo una dottrina, ma fortificandolo grazie ad una crescita costante sotto l’impulso della grazia» (134).

Da queste riflessioni, il desiderio comune di ripartire, di proseguire nel lavoro attraverso una rete di relazioni tra la Santa Sede, le Conferenze episcopali, Movimenti e Associazioni in uno spirito di comunione che permetta di condividere idee, progetti per arrivare al cuore della pastorale: le famiglie di tutto il mondo.

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