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Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace

Fonte: Pixabay

Sport Senza Frontiere (SSF) da sempre a servizio dei bambini in condizioni di difficoltà si mobilità per accogliere e sostenere i bambini ucraini in arrivo in Italia. “Assicurare un futuro sostenibile e pacifico per tutti: il Contributo dello Sport”. È questo il tema attorno a cui ruota il senso della edizione 2022 della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace prevista per il prossimo 6 aprile. Nella piena consapevolezza dell’ influenza che lo Sport può esercitare nel mondo nel favorire riconciliazione e promuovere società più pacificate, Sport Senza Frontiere vuole essere in prima fila nella battaglia per i diritti e la sostenibilità. Dopo gli anni durissimi della pandemia che hanno visto SSF protagonista nel garantire ai bambini e alle famiglie che segue, sostegno e continuità educativa, la nota associazione si mobilita attraverso un programma ad hoc per gestire l’Emergenza Ucraina’. Sport Senza Frontiere ha attivato l’intervento di emergenza “Sport di Prima Accoglienza” volto a sostenere i minori che giungono in Italia tramite i corridoi umanitari. “Grazie alla rete solidale di società sportive attive sul territorio con cui collaboriamo da anni – dichiara Alessandro Tappa, presidente di Sport Senza Frontiere – l’inserimento dei minori è già in funzione da settimane, fin dai primi arrivi in Italia. Il supporto psicologico che SSF fornisce è di fondamentale importanza: la fuga dalla guerra, la perdita di legami e riferimenti, la paura per sé e i propri cari, l’approdo in un Paese sconosciuto dopo viaggi improvvisi ed estenuanti, sono tutti fattori che creano disorientamento emotivo e cognitivo. L’immediato innesco di strategie di counselling psicologico e accoglienza in contesti sportivi e ludici, sta permettendo ai tanti bambini presi in carico, di attenuare gli effetti devastanti e recuperare un senso di serenità”. Sport Senza Frontiere, dopo essere entrata in contatto con le famiglie o gli adulti che si occupano di bambini ucraini in arrivo in Italia, attiva un colloquio conoscitivo per illustrare e personalizzare il programma socio-educativo. Ad ogni minore viene assegnato un tutor che facilita l’inserimento sportivo e che lo accompagna nel corso di tutto il programma. Grazie a questo tipo di intervento, il tutor diviene un riferimento di fiducia per il minore e la famiglia. La disciplina più adatta al bambino, sarà individuata sulla base delle sue preferenze e necessità. “Durante il periodo estivo – riprende Tappa – i ragazzi ucraini saranno inseriti nel PROGETTO JOY e frequenteranno i Centri Estivi (JOY POINT) e i SUMMER CAMP o i JOY NATURE (week end). Non possiamo immaginare quanto tempo i bambini saranno in Italia, ciò che possiamo dire per certo, è che finché saranno con noi, saremo al loro fianco mettendo in atto le strategie che in questi 11 anni ci hanno consentito di arrivare a migliaia di bambine e bambini i difficoltà”

Sport Senza Frontiere, l’associazione che dal 2011 organizza in Italia percorsi educativo-sportivi gratuiti per bambini in situazioni di disagio socio-economico o psicologico in varie aree a rischio  di Roma, Napoli, Milano, Torino, Bergamo, Trento, Spoleto e Novara, inserisce i ragazzi in programmi sportivi svolti regolarmente più volte a settimana e li segue dal punto di vista psico-sanitario attraverso visite mediche periodiche. Nel corso dei due anni appena passati, caratterizzati dalla pandemia, SSF ha immaginato e messo in pratica una serie di attività per raggiungere le famiglie ancora più isolate del solito e restare loro vicino favorendo attività fisica, aiuto allo studio, prossimità e sostegno alimentare. In questo periodo ha allargato il suo raggio di azione e aumentato le competenze proponendosi ora come una realtà capace di intercettare, grazie anche alle consulenze di professionisti aggiuntisi al team, i nuovi bisogni sperimentati dai bambini e le loro famiglie nei lunghi mesi di covid e affrontarli con un approccio olistico che va al di là della attività fisica garantita.

SSF, in un nuovo periodo di emergenza, vuole giocare un ruolo da protagonista sempre a fianco dell’infanzia e dell’adolescenza provate da disagi e difficoltà.

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