Ad Atene insieme per il creato

Dal 5 all’8 giugno prossimo in Grecia si terrà un simposio internazionale sull’ecologia organizzato dal patriarcato ecumenico di Costantinopoli a cui anche Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, è stata invitata a partecipare. A tre anni dalla Laudato si' facciamo il punto sull’impatto che l’enciclica ha avuto nel contesto ecumenismo con Rev John Chryssavgis, autore e teologo, arcidiacono e consigliere del patriarca ecumenico sulle questioni ambientali

L’ecologia fa sempre più notizia. La salvaguardia del creato pian piano entra nell’agenda politica e nella coscienza della gente. Tuttavia c’e’ ancora tantissimo da fare. Perché questo tema è così importante per i cristiani e cosa possiamo fare di più?

Per la comunità civile, la protezione del creato è una questione di preservazione e sopravvivenza. Ma per il cristiano è una questione profonda di fede e di rispetto per tutta la creazione di Dio. Il traguardo più grande di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo è stato quello di collegare l’ecologia alla teologia e alla spiritualità – cioè di collegare quello che la nostra fede ci insegna con il modo in cui viviamo la nostra vita. A meno che non connettiamo intimamente e inseparabilmente la creazione con la nostra vita di preghiera e i nostri stili di vita, allora tutto si ridurrà semplicemente ad economia e scienza.

reverendo Chryssavgis

Rev Chryssavgis, cosa ha in serbo su questo fronte per il futuro il patriarcato ecumenico? Quali iniziative e attività?

Il patriarcato ecumenico ha assunto un ruolo di leadership sin dagli anni 80’, quando proclamò il primo di settembre giorno di preghiera per la creazione. Papa Francesco ha recentemente fatta sua questa iniziativa proponendola alla Chiesa romana cattolica nel mondo intero. Il patriarca ha anche iniziato una serie di seminari (1994-1998), simposi (1995-2009) e summit (dal 2012 in poi), mentre a giugno ha organizzato un incontro internazionale sull’ecologia ad Atene, mettendo insieme scienziati e teologi, politici e leader religiosi, aziende così come attivisti e giornalisti – anche Maria Voce, presidente dei Focolari, è stata invitata – nel tentativo di ricordare a tutti che abbiamo bisogno di essere insieme e che ogni soluzione per i cambiamenti climatici non può che essere interreligiosa, interdisciplinare e internazionale.

Bartholomew I

Nel 2008, il patriarca Bartolomeo è stato nominato dal Time Magazine una delle 100 persone più influenti nel «definire l’ambientalismo come una responsabilità spirituale» e sappiamo come questo gli abbia procurato il soprannome di “patriarca verde”. Cosa sta veramente sotto, dal punto di vista spirituale e teologico, a un tale impegno?

La convinzione teologica dietro l’impegno del patriarca è che Dio ha creato questo mondo «buono e bello». Questo a sua volta implica che noi dobbiamo prenderci cura e proteggere il mondo, secondo il comandamento in Genesi 2,15, che mi piace tradurre come un dovere di “servire e preservare la terra”. La protezione della creazione, prima di tutto è un responsabilità data da Dio verso il cielo, la terra e verso l’un l’altro.

Alleghiamo le foto dell' Angelus del 01/01/2018 Vatican Med

Leggendo la Laudato si’, si ha la forte impressione che qui non si tratta semplicemente di cambiamenti climatici, ma che tutto sia intrecciato piuttosto con profonde questioni sociali e politiche come pace e povertà. Mi colpisce vedere papa Francesco che consegna una copia dell’enciclica ai capi di Stato che vengono a visitarlo in Vaticano. Un segno forte, un regalo carico di significati politici. Qual è la sua reazione?

Mentre il punto di partenza per ogni impegno cristiano per la protezione del creato è senza dubbio teologico e spirituale, le conseguenze sono tuttavia profondamente sociali e politiche. Il papa e il patriarca capiscono molto bene che non possiamo separare quello che succede nella Chiesa e i suoi sacramenti da quello che avviene nella comunità e nelle sue strutture. Quello che crediamo su Dio come creatore dell’universo ha implicazioni immediate sul modo in cui ci rapportiamo con la terra cosi’ come ci rapportiamo con gli altri essere umani.

Qual e’ stata l’influenza della Laudato si’ nell’intensificare una partnership più stretta tra la Chiesa romana cattolica e il patriarcato ecumenico?

Per molti versi il sodalizio ecumentico e l’amicizia personale tra papa Francesco e il patriarca Bartolomeo ha intensificato ed espanso l’influenza in campo ecologico dei due leader nel creare più consapevolezza tra i fedeli e in tutto il mondo riguardo ai cambiamenti climatici. Credo che sia importante tenere insieme il loro impegno per l’unità della Chiesa e la loro collaborazione per la protezione del creato.

 

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