In scena

Un nuovo "West side story", la danza “Fuori programma” a Roma, "Il gioco dell’amore e del caso" a Villa Medici, “Prélude à l’après-midi d’un faune” rivive al Museo Manzù

La danza “Fuori programma” a Roma

Due prime nazionali, due prime regionali, una prima romana e un debutto assoluto al Festival Internazionale di Danza ‘Fuori Programma’, con la direzione artistica di Valentina Marini, dall’11 al 27 luglio al Teatro Vascello di Roma. Inaugura la Vertigo Dance Company (Israele) in partnership con Civitanova Danza Festival, con la recente creazione per dieci interpreti One. One & One a firma di Noa Wertheim, che riflette sia mondi interni che esterni e sviluppa relazioni metaforiche tra il lontano e il vicino, tra il sé e l’altro; segue, il 15, l’acclamato We love arabs di Hillel Kogan, una performance, ironica e intelligente, in cui si porta in scena la storia di un coreografo isreaeliano che sceglie un ballerino arabo per affrontare il tema della convivenza tra ebrei ed arabi in Israele. Uno spettacolo politico portatore di un messaggio di pace e coesistenza, che si interroga sull’identità, e, nel mettere in scena le differenze, si arrende all’uguaglianza tra gli uomini; il 18, in partnership con Bolzano Danza Festival, l’ironico e visionario Don’t Talk to me in my sleep della coreografa serba Dunja Jocic, un duetto che mette in scena la relazione claustrofobica di un uomo con la madre, liberamente ispirato al rapporto tra Andy Warhol e Julia Warhol; il 21, La morte e la fanciulla, l’ultimo struggente lavoro di Abbondanza-Bertoni, con un trio femminile che sulla musica di Franz Schubert, affronta il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi; il 25, la nuova creazione di Mauro Astolfi per Spellbound, Full Moon, che racconta il percorso per cercare di decifrare la realtà individuale. Chiude il festival, il 27, Corpo a corpo (1^ meditazione su Caino e Abele), il nuovo lavoro di Roberto Zappalà che indaga la violenza che i corpi subiscono ed esprimono sin dall’inizio della vita.

Un nuovo West side story

Nel centenario della nascita del compositore, direttore d’orchestra e pianista statunitense Leonard Bernstein (1918-1990), il Teatro Comunale di Bologna, gli rende omaggio con un nuovo allestimento e nuove coreografie del suo capolavoro teatrale. Questo titolo celebra anche i dieci anni di collaborazione tra il Comunale e la Bernstein School of Musical Theater. Il musical rilegge e attualizza la shakespeariana vicenda senza tempo di Romeo e Giulietta, calandola nel mondo newyorkese dell’Upper West Side degli anni Cinquanta del Novecento, dai colori, dai timbri e dai ritmi caleidoscopici. Dopo un iniziale tentativo di ripensarla come una storia di rivalità tra ebrei e cattolici, Bernstein e il librettista Laurents decisero invece di concentrarsi su due gang contrapposte: quella bianca dei Jets e quella portoricana degli Sharks, moderni Capuleti e Montecchi. Cruciale in West Side Story è la componente coreografica, che diventa parte integrante della narrazione, del dramma e della partitura musicale. Le nuove coreografie, concepite in modo da valorizzare i corpi e le potenzialità degli interpreti, mostrano le azioni e gli stati d’animo di ogni personaggio. “West Side Story”, libretto di Arthur Laurents, musica di Leonard Bernstein, liriche di Stephen Sondheim, coreografie Gillian Bruce, regia Gianni Marras, tra gli interpreti principali Timothy Pagani, Caterina Gabrieli, Alessio Ruaro, Massimiliano Carulli, Francesca Ciavaglia. A Bologna, Sala Bibiena dall’11 al 17 luglio per la rassegna A Summer Musical Festival.

Il gioco dell’amore e del caso a Villa Medici

Un doppio scambio di ruoli dà luogo a un flusso inarrestabile di equivoci nella commedia capolavoro di Pierre de Marivaux. Rappresentato per la prima volta nel 1730 dagli attori della Comédie italienne, a Parigi e poi a Versailles, questo lavoro sulla complessità dei sentimenti vede una compagnia di attori che offrirà il testo in due lingue, passando dal francese all’italiano, a celebrazione dell’incontro tra due famiglie europee. La storia narra della giovane Silvia, figlia del nobile Orgone, il quale le concede di vestire i panni della cameriera, Lisetta, allo scopo di studiare in segreto i comportamenti del suo futuro sposo, il giovane Dorando. Ma anche Dorando userà lo stesso stratagemma, mascherandosi da Arlecchino, suo servitore, per studiare il comportamento di Silvia. Silvia e Dorando, nei panni dei rispettivi servi, s’innamorano, e la stessa cosa accadrà ai due servitori che indossano le vesti dei loro padroni. “Il gioco dell’amore e del caso”, di Pierre de Marivaux, regia Muriel Mayette-Holtz, con gli attori del Centro Teatrale Santa Cristina Marina Occhionero, Luca Tanganelli, Marial Bajma Riva, Matteo Cecchi, Matthieu Pastore. All’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, dal 10 al 20 luglio.

Prélude à l’après-midi d’un faune rivive al Museo Manzù

Poesia, musica, scultura e danza si intessono in una rappresentazione che ha come palcoscenico il Museo Giacomo Manzù di Ardea (Roma) per la storica versione, creata nel 1972, del coreografo Amedeo Amodio del celebre balletto di Vaslav Nijinsky (1912), con la musica dal vivo di Claude Debussy, per ricreare atmosfere della classicità (Prélude à l’après-midi d’un faune, Syrinx, Chansons de Bilitis), e l’attrice Vanessa Gravina che leggerà il manifesto del simbolismo del poeta Stéphane Mallarmé che ispirò la composizione di Debussy (e i balletti che seguirono), insieme a testi di Bronislava Nijinska, sorella di Vaslav. Prélude à l’après-midi d’un faune di Amodio è un passo a due di grazia e sensualità al contempo, tra contatti sospesi e fughe, che trova dei nuovi interpreti in due coppie di solisti della Daniele Cipriani Entertainment che si alterneranno: Susanna Elviretti e Umberto Desantis, Andrea Caleffi e Marco Lo Presti. Ad Ardea, la coreografia di Amodio incontrerà di nuovo l’arte di Manzù, ma in modo ‘vivente’, ovvero nel luogo che conserva l’opera e l’ispirazione del grande maestro bergamasco: tesori scultorei, ma anche numerosi disegni, incisioni e bozzetti dedicati al teatro, alla musica e alla danza. A cura di Daniele Cipriani, per la rassegna “In scena – danza e teatro nei luoghi d’arte del Lazio” nell’ambito di ArtCity, il 13/7, con due repliche alle ore 19 e alle ore 21,30.

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