A Roma per dare forma al mondo

“Dai forma al mondo: leadership creativa per l’impatto sociale e il dialogo”: è questo il titolo dell’incontro “Shape the world 2025”, che si terrà il 12 e 13 giugno all’Università Urbaniana di Roma, in concomitanza con il Giubileo.
Nella prima giornata si alterneranno decine di relatori da tutto il mondo – tra i nomi più noti c’è quello del cardinale Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione -, mentre nella seconda è programmata un’udienza con papa Leone XIV e la visita alla città. L’edizione di quest’anno segna peraltro un anniversario importante, dato che la prima si è tenuta nel 2005; con l’obiettivo di riunire operatori di diversi settori – economia, finanza, impresa sociale, fondazioni, istituzioni religiose e civili – accomunati dal desiderio appunto di “dare forma al mondo”, essere attori di cambiamento. Ne parliamo con Lawrence Chong di Singapore, Ceo di Consulus, la società di consulenza organizzatrice dell’evento.
Che cos’è l’iniziativa “Shape the world”, e come è nata?
Si tratta di quella che mi piace definire “conferenza di impatto sociale”, ispirata alla visione dell’Economia di Comunione elaborata da Chiara Lubich. Vogliamo riunire persone di diversi settori, in primo luogo dell’economia e della finanza, ma non solo; con l’obiettivo di “cambiare le regole del gioco” economico e finanziario, e dare concretezza a quella che è l’impresa sociale e la crescita sostenibile. Per il ventesimo anniversario dei nostri incontri siamo arrivati a Roma: non solo per il Giubileo, ma anche per cogliere l’occasione del congresso dell’EdC che si terrà appena prima a Castel Gandolfo, e per visitare i luoghi romani di Chiara Lubich, che rimane per noi fonte di ispirazione. Sveleremo a fine incontro la sede del meeting 2026, ma per ora posso anticipare che si tratta di un luogo al di fuori degli usuali circuiti delle conferenze internazionali.
Qual è stato il principale risultato che avete raggiunto in questi vent’anni?
Senz’altro l’aver costruito una rete globale: siamo partiti da Singapore, e siamo arrivati a tutti i continenti. Non solo: pur essendoci ispirati alla visione di una donna cristiana e fondatrice di uno specifico movimento cattolico, abbiamo raggiunto persone di ogni credo religioso e non credenti. Per cui gli oltre 200 partecipanti che ci aspettiamo all’incontro di quest’anno riflettono questa diversità. Anche i relatori non sono lì ad impartire delle lezioni, ma in primo luogo a portare la propria esperienza e a stimolare il confronto, perché sono tutte persone direttamente impegnate in queste azioni di costruzione del cambiamento a livello finanziario, economico e sociale.
Che cosa vi aspettate quindi da “Shape the world 2025”?
La sfida ora è quella di fare un nuovo passo avanti: durante l’incontro lanceremo un fondo da 100 milioni di dollari per aiutare le imprese sociali; ma se non riusciamo a cambiare le regole dell’economia e della finanza, difficilmente l’impresa sociale potrà dispiegare il suo potenziale. Il nostro scopo è quindi ora quello di proseguire in questa sfida, elaborando anche degli standard misurabili dell’impatto dell’EdC a livello globale.
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