Congo RdC, una voce ecumenica nelle crisi del Paese

La Conferenza episcopale nazionale del Congo (Cenco) e la Chiesa di Cristo in Congo (Ecc) hanno lanciato un appello all'unità nazionale e alla riconciliazione attraverso un “Patto sociale per la pace e la convivenza armoniosa”, mentre imperversano crisi politiche, di sicurezza e umanitarie. Il contributo della comunità del Movimento dei Focolari di Lubumbashi
Donatien N’Shole, Segretario Generale del Cénco, e il Reverendo Pastore Eric Senga, Portavoce e Segretario Esecutivo della Commissione per la Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato.

Il Patto sociale per la pace e la convivenza nella Repubblica democratica del Congo (RdC) e nella regione dei Grandi Laghi è stato lanciato il 15 gennaio dalla Conferenza episcopale nazionale del Congo (Cenco) e dalla Chiesa di Cristo in Congo (Ecc).

Il patto mira a mobilitare i cittadini, le comunità religiose e i leader politici affinché si impegnino a porre fine alla violenza e a promuovere la pace, la coesione sociale e la convivenza pacifica nella regione.

Il Premio Nobel per la Pace, Denis Mukwege, medico congolese, ha lodato l’iniziativa e ha suggerito che si dovrebbe tenere «un vertice allo scopo di porre questo conflitto dimenticato e questa crisi trascurata in cima all’agenda della comunità internazionale, fornendo una piattaforma di alto profilo per il dialogo e lo scambio di opinioni tra attori statali e non statali al fine di raggiungere una pace globale, giusta e duratura nella Repubblica democratica del Congo». Inoltre, data la dimensione economica del conflitto, «anche gli attori del settore privato e le aziende attive nel settore minerario saranno invitati a partecipare alla ricerca di una soluzione».

In una dichiarazione rilasciata a fine maggio a seguito della loro 62a Assemblea Plenaria, a Kinshasa, i vescovi cattolici congolesi lamentano che «la guerra e i conflitti intercomunitari che imperversano da diversi anni, gettando regolarmente la RdC nel lutto e nello spargimento di sangue, nella regione dei Grandi Laghi, si stanno diffondendo e minacciano seriamente l’integrità territoriale e l’unità nazionale del Paese». I vescovi condannano «la perdita di migliaia di vite umane, i casi di stupro e lo sfollamento massiccio delle popolazioni».

Con l’aumentare della tensione nel Congo orientale e nella regione dei Grandi Laghi, la Cenco e l’Ecc hanno deciso di rompere il silenzio di fronte ai conflitti armati e politici e alle loro conseguenze. Hanno giustificato la proposta di questo patto sociale con la preoccupazione di «consentire all’Africa di liberarsi dai conflitti politici e armati, promuovendo i concetti di fraternità tra i popoli». Si tratta innanzitutto di un appello a porre fine alla guerra nel Nord e nel Sud Kivu, un «appello all’unità, alla pace e alla riconciliazione per tutti i congolesi».

Ecco come lo ha sintetizzato mons. Donatien Nshole, segretario generale della Cenco: «Le menti congolesi più esperte saranno chiamate a costruire un nuovo paradigma esistenziale nazionale. Questo non può non riguardare tutti noi, perché è il nostro futuro che sarà al centro di queste riflessioni, il cui risultato atteso è quello di vedere i congolesi vivere con dignità, beneficiare delle nostre ricchezze e vivere in pace, non solo tra di noi, ma anche con i nostri vicini dei Grandi Laghi».

Un momento della celebrazione a Lubumbashi per il 17° anniversario della morte della fondatrice dei Focolari, Chiara Lubich

In questo contesto, il Movimento dei Focolari presente nel Sud-Est del Paese, a Lubumbashi, ha celebrato quest’anno il 17° anniversario della morte della fondatrice dei Focolari, Chiara Lubich. «Ci sentiamo interpellati, come tra l’altro tutti i congolesi, a fare qualche cosa…». Lubumbashi è una città mineraria dell’Alto Katanga e, in particolare, un centro di estrazione del cobalto. Sebbene la città abbia una popolazione stimata di 1,2 milioni di abitanti e abbia un aspetto piacevole, Lubumbashi è stata anche colpita dalla guerra civile. Il cobalto è una materia prima cruciale, utilizzata nella produzione di batterie per telefoni cellulari, computer e veicoli elettrici.

I Focolari di questa città hanno affermato che «la celebrazione della vita e del carisma di Chiara Lubich quest’anno ha messo in evidenza il valore e l’importanza del Patto Sociale per la Pace e la Convivenza», lanciato lo scorso gennaio per iniziativa congiunta della Conferenza episcopale nazionale del Congo (cattolica) e della Chiesa di Cristo in Congo (un’unione che raccoglie 64 confessioni cristiane protestanti ed evangeliche).

Attraverso moduli di adesione, le due realtà ecclesiali invitano le persone a impegnarsi in questo progetto, che formulano in 5 principi e che considerano di vitale urgenza per evitare una «catastrofe umanitaria dalle conseguenze incalcolabili» in questa regione che da oltre 30 anni è in subbuglio.

La comunità dei Focolari di Lubumbashi, Congo.

È in questo contesto che il Movimento dei Focolari di Lubumbashi ha voluto celebrare la vita e il carisma di Chiara Lubich: «Abbiamo voluto riflettere insieme su come possiamo contribuire all’appello dei vescovi del Congo in questo momento di crisi nel nostro Paese e nella regione». A Lubumbashi, la famiglia dei Focolari è composta da persone di varie Chiese cristiane e religioni: «Con i seguaci della fede Bahai e i musulmani, i cattolici e i cristiani delle Chiese metodiste e protestanti, abbiamo riflettuto sul contributo e sul ruolo della spiritualità dell’unità nella ricerca della pace e nella costruzione della pace nei Grandi Laghi».

Hanno poi aggiunto: «Le nostre riflessioni hanno sottolineato l’importanza di vivere il Vangelo in modo molto concreto nelle circostanze quotidiane. È stato sottolineato che questo darebbe uno spirito a questo corpo che è il Patto Sociale, perché proprio come non c’è corpo senza spirito, dobbiamo dare un’anima, una spiritualità al Patto Sociale». Hanno proposto a tutti i presenti, tra cui molti che venivano in contatto con i Focolari per la prima volta, tre atteggiamenti per vivere questo periodo di crisi: amore reciproco, misericordia e unità.

Al termine di questa giornata di commemorazione della vita di Chiara Lubich, conclusasi con una celebrazione ecumenica “Per la pace nella Repubblica Democratica del Congo”, è stato istituito un gruppo di lavoro per incarnare nella spiritualità dell’unità la ricerca della pace e della convivenza nella regione dei Grandi Laghi.

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